Economia / Sondrio e cintura
Domenica 30 Luglio 2017
Mele, il calo è del 40% per il meteo impazzito: «Mazzata dalle gelate»
Il presidente del consorzio Melavì: «Attesi 180mila quintali rispetto agli oltre 270mila». Piante in salvo solo dove c’era l’impianto antibrina.
Il dato è di quelli che lasciano senza parole: il clima pazzo della scorsa primavera ha “morso” le mele della Valtellina tagliando di oltre il 40 per cento la produzione 2017. Pesante il bilancio che emerge da un monitoraggio della Coldiretti Lombardia, alla vigilia della raccolta che scatterà fra il 10 e il 15 agosto prossimi con le prime mele estive. «Prima le gelate di primavera, poi la siccità e il caldo hanno pesato sui nostri meleti che da soli rappresentano i due terzi dell’intera produzione lombarda», spiega Alberto Marsetti, presidente della Coldiretti di Sondrio. In Valtellina si concentrano oltre mille ettari coltivati a mele, sui 1.546 a livello regionale, con una produzione media che in anni normali supera i 400mila quintali. Ma quest’anno sarà tutto diverso. «Dalle nostre piante – spiega Bruno Delle Coste, presidente del consorzio Melavì, la più grande cooperativa della valle – di solito stacchiamo oltre 270mila quintali di frutti, mentre adesso non ce ne aspettiamo più di 180mila. In alcuni terreni è stata persa la quasi totalità del raccolto».
Il presidente Delle Coste punta il dito contro il gelo che, la scorsa primavera, ha distrutto i fiori. «La gelata notturna per tre notti di seguito a meno 4 o 5 gradi è stata tremenda - prosegue -. In passato sono capitate altre gelate, ma concentrate in una notte. I frutteti da Ponte salendo verso l’Alta Valle sono stati compromessi, fatto eccetto quelli che si trovano sulla piana di Bianzone e Villa di Tirano, dove è presente l’impianto antibrina che li ha salvati. I fiori sono stati bruciati e sono caduti per lo più oppure, dove hanno resistito, hanno prodotto mele che sono cerchiate di ruggine. In Alta Valle la situazione è tragica: ci sono frutteti senza neanche una mela».
Delle Coste ritiene che il caldo non abbia fatto grandi danni e neppure la grandinata dei giorni scorsi che, per fortuna, non ha colpito i meleti. «Ma non siamo ancora fuori dal pericolo - sempre il presidente -. Dobbiamo superare ancora tutto l’agosto». Una nota positiva c’è almeno: le mele presenti sulle piante sono molto belle. E quando la produzione è inferiore, tendenzialmente il prezzo si alza. «Staremo a vedere come risponde il mercato», conclude Delle Coste.
Daniele Franchetti, 32 anni, agricoltore di Ponte in Valtellina, racconta: «Sia la mia azienda, che quella di mio fratello, che si estendono per un totale di 8 ettari, sono state colpite dagli effetti del clima pazzo con le gelate primaverili e la siccità estiva. Abbiamo perso sicuramente il 50 per cento della produzione, 150 tonnellate di mele circa».
«La Lombardia - spiega Ettore Prandini, presidente regionale di Coldiretti - ha una potenzialità, escludendo meloni, angurie e uva, di quasi 800mila quintali di frutta fresca ogni anno». Quest’anno le prime mele della Valtellina a essere raccolte saranno le Gala, seguite, verso fine agosto, da Golden, Red Delicious, Pink Lady, Modì e Fuji. La quasi totalità della produzione viene venduta attraverso i canali della grande distribuzione, ma sono in crescita mercati di Campagna Amica dove insieme ai frutti si possono trovare il succo di mela e le confetture. Ma c’è chi si sta buttando anche sulle vendite on line.
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