Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 07 Aprile 2016
Maroni ai frontalieri: «Sarete rimborsati
per il servizio sanitario»
Il governatore ha scritto ai lavoratori: «I titolari di pensione in Svizzera già contribuiscono al sistema fiscale nazionale e quindi non devono nulla».
I frontalieri che hanno pagato per l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale possono chiedere il rimborso rivolgendosi all’Agenzia di tutela della salute. Lo ha comunicato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ai cittadini lombardi frontalieri che risiedono nei territori delle Ats dell’Insubria (ex Asl di Como e Varese) e della Montagna (Sondrio, Valle Camonica, e Alto Lario), ai quali ha inviato personalmente una lettera.
Proprio dagli sportelli delle aziende sanitarie lombarde, nei mesi scorsi, i lavoratori lombardi occupati nei Grigioni e in Ticino si erano sentiti dire di dover pagare per le cure mediche. «Negli scorsi mesi - ricostruisce il presidente nella missiva - l’Asl ha richiesto l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, applicando precise direttive ministeriali sui lavoratori frontalieri e sui titolari di pensione in Svizzera. Regione Lombardia si è opposta a queste direttive. Con una mia lettera al ministro della Salute e al ministro dell’Economia e delle Finanze ho chiesto un chiarimento urgente sulla questione».
«Lo scorso 8 marzo il ministero della Salute ha riconosciuto la validità della posizione espressa dalla Regione - fa sapere -: riteniamo infatti che, in base ai vigenti accordi tra l’Italia e la Svizzera, i lavoratori frontalieri e i titolari di pensione elvetica contribuiscono già al sistema fiscale nazionale e non devono corrispondere ulteriori contributi per l’iscrizione al Servizio sanitario». Per facilitare ai cittadini l’iter del rimborso e ottenere tutta l’assistenza necessaria, il presidente ha inoltre aggiunto in calce alla lettera il nome del responsabile del procedimento, con numero telefonico e indirizzo email.
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