Mandello: "Gilardoni",
timori per il dopo cassa
Tra due mesi, alla "Gilardoni Vittorio" di Mandello scadrà la cassa integrazione straordinaria e i 350 dipendenti si interrogano sul loro futuro. Per capire le prospettive dell'impresa, che produce cilindri per motori a scoppio, il sindacato ha chiesto un incontro alla proprietà. Un vertice era in calendario lunedì 4 ottobre, ma è saltato
L'azienda di Mandello, che realizza motori a scoppio, motori ad olio pesante e loro componenti, dopo un anno di cassa integrazione ordinaria richiesta per far fronte a una riduzione del fatturato e una difficoltà finanziaria aveva richiesto e ottenuto dal ministero del lavoro l'avvio di una procedura di cigs della durata di 12 mesi che scadrà la prima settimana di dicembre e che fino ad oggi è stata utilizzata a rotazione.
Era in programma per lunedì 4 ottobre un incontro tra le parti sociali per discutere delle prospettive industriali dell'azienda, alla luce degli ultimi mesi di attività industriale. Incontro che tuttavia è sfumato.
"Mancano meno di due mesi allo scadere della cassa integrazione straordinaria - sottolinea il sindacato - e ancora non si parla del futuro di questa azienda. L'incontro si sarebbe dovuto svolgere un mese fa, ma l'azienda ha deciso di prendere tempo e di rinviarlo ad ottobre. Nonostante la situazione economica sembri migliorare non è ancora possibile dire quale sia la situazione vera di questa azienda e quali saranno le strategie industriali che verranno adottate. Il piano industriale non è ancora stato presentato e questo non è sicuramente un segnale incoraggiante. Tutto questo a discapito della forza lavoro che rimane nel dubbio".
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