Economia
Venerdì 17 Aprile 2009
<Riello: ora temiamo
per gli impiegati>
I sindacati sono preoccupati per il futuro dei duiecento posti di lavoro negli uffici di via Risorgimento. Venerdì 24 aprile è in calendario un incontro tra la proprietà della Riello e i rappresentanti dei lavoratori
Ad aprile dell’anno scorso l’azienda di Legnago, in provincia di Verona, aveva annunciato la chiusura dell’intera attività produttiva di Lecco. La scelta di Ettore Riello, titolare dell’azienda costruttrice di caldaie, è stata irremovibile, e a giugno 144 operai hanno lasciato le officine lecchesi, alcuni sono entrati in cassa integrazione, 35 persone sono state trasferite allo stabilimento di Morbegno, cinque persone sono state riassorbite negli uffici amministrativi di Lecco, venti persone sono andate in prepensionamento.
E a Lecco è rimasta attiva la sola struttura amministrativa, gli uffici marketing, l’ufficio commerciale, l’ufficio risorse umane e tutto il servizio assistenza, nonché alcuni specifici reparti tecnici, per un totale di 200 dipendenti. Ma le forze sindacali da tempo lamentavano l’assenza di certezze per i 200 impiegati che, senza un’attività produttiva da amministrare, in molti casi non aveva motivo di esistere. E da alcuni mesi a questa parte si fanno persistenti i dubbi sull’effettiva funzionalità e produttività degli uffici lecchesi: «L’azienda non ha confermato queste voci – dice Alberto Anghileri, segretario della Cgil di Lecco – ma la Riello rimane un sorvegliato speciale, i dubbi persistono, proprio perché le voci di una possibile chiusura dell’attività Riello non è esclusa».
Il timore è che l’azienda punti all’accorpamento delle funzioni di Lecco alla sede centrale di Verona. Preoccupazione più volte sollevata dagli stessi sindacalisti di Fiom e Fim, e sostenuta dal fatto che già oggi lavorano effettivamente a Lecco non più di 130 unità, mentre 70 impiegati, tra cui la maggior parte degli addetti all’ufficio commerciale, lavorano in altre sedi produttive, in Italia e all’estero. Molti impiegati stanno lavorando in distacco a Legnago, vicino a Verona, la sede centrale di Riello.
I lavoratori e i sindacalisti incontreranno gli amministratori del gruppo venerdì 24. In quell’occasione l’azienda illustrerà le prospettive per il prossimo anno, il budget produttivo e i dati di chiusura del 2008. Per affrontare il momento di crisi economica, che sta contraendo la produzione del gruppo, gli impiegati lecchesi stanno sfruttando le ore di ferie accumulate, mentre non è al momento previsto l’utilizzo di ammortizzatori sociali. La cassa integrazione è invece già stata attivata allo stabilimento di Morbegno – 13 settimane a zero ore per tutti i 100 dipendenti -, così come alla sede di Verona, dove l’attività produttiva del reparto bruciatori ha subito una flessione del 30%.
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