Economia / Morbegno e bassa valle
Domenica 24 Novembre 2013
Lo stabilimento Riello
Incontro sulla cessione
Il 28 novembre nella sede lecchese della Riello ci saranno anche i delegati provinciali di Sondrio della Fiom e della Fim
Il 28 novembre nella sede lecchese della Riello ci saranno anche i delegati provinciali di Sondrio della Fiom e della Fim.
Sarà il primo contatto con la Viessmann, la società tedesca con la quale da mesi Riello sta trattando la vendita delle aziende del ramo caldaie, fra cui rientra anche lo stabilimento dell’area industriale di Morbegno-Talamona, già interessato lo scorso anno dai tagli occupazionali. «Abbiamo ricevuto ieri la lettera di convocazione - così il segretario della Fiom-Cgil Giuseppe Barbusca - e ci sembra un passo importante che conferma lo stato di avanzamento delle trattative, di cui siamo stati aggiornati in queste ultime settimane anche dai dirigenti locali». Un incontro per illustrare il processo di cessione e definire i limiti della trattativa, con i relativi numeri e il dettaglio del personale che sarà interessato in questa vicenda. Inoltre Riello spiegherà come avverrà il passaggio di testimone, se tramite liquidazione del settore o altra strategia.
«Nella comunicazione Riello precisa che la Viessmann si farà carico della forza lavoro presente nel sito di Morbegno, le circa 100 postazioni che sono già previste ora, corrispondenti ai 230 lavoratori attualmente occupati - chiarisce ancora Barbusca - questo mi pare un buon punto di partenza, e sul quale poi si potrà ragionare, alla luce delle prospettive e del piano industriale che ci verrà comunicato una volta formalizzato il passaggio di proprietà, ma intanto la società tedesca pare intenzionata a dare continuità agli accordi sottoscritti nel 2012 al Ministero dello Sviluppo Economico».
La situazione dello stabilimento Riello non è delle più positive. Lo scorso anno proprio a Morbegno il gruppo industriale di Legnago decise di chiudere il reparto caldaie, delocalizzando questo settore in Polonia, dove i costi più bassi della manodopera potevano garantire una maggiore remunerazione del prodotto sul mercato. La riorganizzazione si tradusse il 178 esuberi, uomini e donne messi in cassa integrazione, a 700 euro al mese. Si parlò di possibili riconversioni, dell’introduzione di nuovi prodotti e quindi linee industriali, progetti rimasti fino ad ora sulla carta. La Viessmann è un’azienda solida, un leader mondiale nel settore delle caldaie murarie che si farà carico dei marchi Beretta, Voghera e Sylber, un buon inizio per i sindacati dei metalmeccanici.
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