Lievitano i panettoni, anche nel prezzo

Stando ai dati di Federconsumatori, il costo del panettone ha subito una crescita intorno al 2% nei supermercati. «L’aumento riguarda soprattutto il listino dei prezzi dei dolci al cioccolato – spiega Mara Merlo, rappresentante delle associazioni di consumatori in Camera di commercio Como e Lecco - questo ha a che fare con la crisi della filiera del cacao»

Con l’arrivo delle festività, gli scaffali dei supermercati si riempiono di una moltitudine di panettoni diversi. I forni sono accesi, le ordinazioni aumentano di giorno in giorno, i primi panettoni sono già sfornati e messi a testa in giù per far evaporare l’umidità e conservare meglio gli aromi. A lievitare, però, non è solo il tradizionale dolce natalizio con canditi e uvette, ma anche i suoi costi. Pure nel Lecchese.

Anche se, nel 2024, l’aumento sembrerebbe più contenuto rispetto al 2023, stando almeno ai dati di Federconsumatori, che parla di una crescita – a livello nazionale - nei supermercati intorno al 2%. Il panettone Balocco da 750 grammi parte da 3,99 euro, fino a 8,90 ma per un chilo di prodotto. Difficile trovare il Maina a meno di 5,79 euro, mentre è più economico il Paluani, che va dai 3,99 (750 g) fino a 9,98 per 900 grammi. Il Melegatti si trova a 5,59 (750 g) e a 8,90 per un chilo, quindi il Bauli che parte da 6,49 a salire.

Passando al pandoro, il più economico è il Paluani che parte da 2,99 (700 g), ma buone offerte ci sono anche per il Balocco a 3,79 (1 chilo) e il Melegatti, a 3,99. Più alti il Panettone Tradizionale Vergani (13,49 euro per 750 grammi) e quello con pere e cioccolato (15,29 euro per un chilo), ma anche il panettone glassato Motta in collaborazione con Bruno Barbieri (dai 12.90 euro ai 13,55 per il chilo). Il Bauli arriva fino a poco meno di 10 euro.

Prezzi per tutte le tasche, quindi, pur tenendo presente il fatto che la qualità ovviamente varia da prodotto a prodotto. «L’aumento c’è e riguarda soprattutto il listino dei prezzi dei dolci al cioccolato – spiega Mara Merlo, rappresentante delle associazioni di consumatori in Camera di commercio Como e Lecco - questo ha a che fare con la crisi della filiera del cacao, sulla quale ci sono quotazioni record quest’anno che hanno fatto lievitare i prezzi del 100% rispetto al 2023. L’aumento maggiore è su torroni e panettoni. Al livello nazionale siamo al più 10% per quanto riguarda i panettoni, soprattutto quelli artigianali. Nei supermercati l’aumento è più contenuto, intorno al 2%. I rincari, infatti, non riguardano solo la materia prima cacao, ma anche burro, olio, uvetta e ce n’eravamo già accorti, quindi al netto di un effetto speculativo, c’è una causa all’origine. Quello che preoccupa noi è il calo delle vendite nel settore alimentare, segno che le famiglie sono in grande difficoltà. La maggior parte, però, non rinuncerà al panettone».

Caccia agli sconti, quindi. «In generale i rincari sono meno elevati rispetto all’anno scorso, ma eravamo anche in una spirale inflazionistica acuta – aggiunge Merlo -. Stavamo già monitorando il calo delle vendite nel settore alimentare, anche di carne e pesce: per quanto riguarda la platea che abbiamo noi, si conferma la tendenza a una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, prodotti prossimi alla scadenza. Il cittadino medio è diventato esperto circa l’orientamento su prodotti spesso di minore qualità, si privilegiano costi sostenibili che non sempre si accompagnano alla qualità».

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