Economia / Tirano e Alta valle
Giovedì 30 Novembre 2017
Levissima cresce con la Sharing factory
Ieri a Bormio presentato dal Gruppo Sanpellegrino l’intervento di trenta milioni di euro. Il presidente Sarzi Braga: «È il frutto di un percorso di ascolto e collaborazione in sinergia con la comunità».
Un “nuovo” stabilimento in Valdisotto, una realtà che nasce dall’ascolto, dal coinvolgimento del territorio, dei dipendenti, dei protagonisti – dalle imprese agli enti locali, alla popolazione – dell’intera Alta Valle. Questo il progetto che il Gruppo Sanpellegrino ha lanciato ieri a Bormio con la Sharing factory dell’acqua minerale Levissima, una fabbrica che nasce da un processo di coinvolgimento dei dipendenti e della comunità locale.
Con un investimento di trenta milioni di euro nei prossimi anni (alcuni lavori sono già iniziati), il rinnovo dello stabilimento è stato concepito per elevare le performance ambientali, fornire ai lavoratori spazi più confortevoli, migliorare la conoscenza sulla risorsa acqua e contribuire a valorizzare la vocazione turistica del territorio.
«La Sharing factory di Levissima è il frutto di un percorso di ascolto e collaborazione che ha radici nel nostro modo di fare impresa, ma inaugura una fase nuova – ha affermato Federico Sarzi Braga, presidente e amministratore delegato di Sanpellegrino –. Da sempre lavoriamo in sinergia con le comunità in cui operiamo, perché quella che portiamo alle persone è una risorsa unica, frutto del territorio di origine e non delocalizzabile».
«Non a caso proprio in Valtellina da oltre dieci anni sosteniamo l’università di Milano nello studio dell’ambiente da cui nasce Levissima e dei ghiacciai - prosegue -, siamo al fianco del parco nazionale dello Stelvio per tutelare l’ambiente in maniera intelligente e produttiva».
Ieri prima nello stabilimento di Cepina , in seguito nella sala riunioni sede di Aim Higher Lab, il primo laboratorio dedicato ai territori e alle imprese che crescono insieme, c’erano davvero tutti. Dalle imprese del territorio (impiantisti, albergatori), a chi si occupa della manutenzione della montagna dalla quale sgorga “l’altissima e purissima” acqua Levissima, ai ricercatori dell’università saliti apposta da Milano unitamente a un efficiente team di comunicazione del Gruppo, ad A2A, che dall’acqua trae energia, al parco nazionale dello Stelvio guidato da Alessandro Meinardi (che ha “rivoluzionato”, in senso positivo, il rapporto dell’area protetta con la popolazione e le istituzioni), a chi la montagna l’ha scalata più volte come l’alpinista di Valfurva Marco Confortola.
Senza dimenticare le istituzioni con in testa i sindaci di Valdisotto Alessandro Pedrini e di Valfurva Angelo Cacciotto, il presidente della Cmav Raffaele Cola e il sottosegretario di regione Lombardia Ugo Parolo.
«L’ingente investimento – ha commentato Parolo – conferma il rapporto virtuoso tra il Gruppo Sanpellegrino e le comunità dell’Alta Valtellina. Il progetto è in piena sinergia con i principi ispiratori della nuova modalità di gestione del parco nazionale dello Stelvio, ancor di più della montagna in Lombardia, che vede nella peculiarità di ogni territorio e di ogni comunità la direttrice rispetto a cui investire per un futuro migliore». «La nostra acqua e le nostre montagne sono l’essenza della nostra comunità – ha commentato il primo cittadino di Valdisotto Pedrini –. Siamo convinti che questo importante progetto possa costituire un’occasione di sviluppo del territorio, che già ha la fortuna di custodire tesori naturali unici ai quali, con l’investimento del Gruppo Sanpellegrino, vogliamo continuare ad assicurare protezione e valorizzazione».
Ieri a Bormio i partecipanti al laboratorio, articolati in dieci tavoli di lavoro, hanno elaborato una nutrita serie di proposte e idee nell’ottica del turismo sostenibile, della fruizione intelligente degli spazi naturali, dell’innovazione, della ricerca e divulgazione scientifica.
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