Economia / Tirano e Alta valle
Giovedì 18 Aprile 2019
Levissima, che premio per i lavoratori
Il rinnovo dell’integrativo. Cifre record per l’agroalimentare italiano, dove fa meglio soltanto Barilla. Ai dipendenti di Valdisotto andranno 300 euro in più all’anno, per un totale di 10.600 nel quadriennio.
Il premio di produzione aumenterà di 300 euro all’anno, per un totale di 10.600 euro nel quadriennio. Cifre (quasi) da record nell’agroalimentare italiano, dove fa meglio solo la Barilla. Ma anche condizioni migliorative in materia di sicurezza e di formazione professionale.
Sono alcuni dei punti principali dell’accordo per il rinnovo dell’integrativo nazionale del gruppo Sanpellegrino, che riguarda 1.600 addetti suddivisi in vari stabilimenti, fra i quali c’è l’azienda di acque minerali Levissima a Valdisotto, più gli impiegati della sede centrale. In Alta Valtellina, dopo le assunzioni dei due anni precedenti, i dipendenti a tempo indeterminato sono 250 e per il prossimo futuro sono in programma le conferme di altri 13 lavoratori part time, per un totale 25. Per il periodo estivo si prevede anche l’assunzione di circa 60 stagionali.
Oltre ai miglioramenti nella parte normativa sui temi citati, i sindacati rilevano che si prevede un aumento di un giorno di congedo per l’assistenza ai figli, mentre la crescita del premio di produzione a regime determinerà un incremento del 12,24%, con un valore nei quattro anni dell’accordo di 800 euro. Questo percorso porterà l’ammontare finale del premio a 2.750 euro annui nel 2022 (partendo dai 2550 di quest’anno e attraverso i 2600 del 2020, nonché i 2700 del 2021). Complessivamente, sottolinea Vittorio Boscacci della Flai-Cgil: «il premio ammonta a 10.600 euro nel quadriennio, i parametri fissati lasciano davvero ben sperare».
«È il secondo d’Italia, a livello di importo, dopo Barilla», evidenzia il sindacalista sondriese, affiancato nell’assemblea dei lavoratori che ha approvato l’intesa all’unanimità da Paola Bortolomai (Fai-Cisl) e Donatella Canclini della Uila-Uil. Il sindacato ha espresso un giudizio molto positivo per l’accordo sottoscritto in un’azienda con un export importante, che punta verso la Cina e negli ultimi quattro anni ha visto una riorganizzazione dell’intero gruppo in Italia. «Con la firma di Sanpellegrino si sta andando verso la chiusura della stagione di contrattazione di secondo livello e gettiamo un ponte verso il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare».
A livello valtellinese si tratta di un’intesa rilevante sia a livello salariale, che normativo. Boscacci si sofferma su altri punti. «Possiamo citare il consolidamento della struttura delle relazioni industriali, con le commissioni paritetiche per ambiente, formazione, salute e sicurezza, professionalità, organizzazione del lavoro e formazione - spiega il segretario valtellinese della Flai -. Senza dimenticare l’attenzione a salute e sicurezza non solo per gli interni assunti da Sanpellegrino, ma anche per chi entra negli stabilimenti con ditte esterne: si tratta di salto di qualità enorme in una contrattazione». Fra gli altri aspetti importanti c’è anche la conciliazione dei tempi di vita lavoro. «È stata istituita una banca ore solidale, dove in caso di gravi patologie disabilità del figlio, l’azienda contribuirà con un numero di ore pari a quelle donate dai colleghi fino a 40 ore per caso».
Per quanto riguarda il welfare contrattuale, verrà istituita una commissione bilaterale che approfondirà le modalità attuative della convertibilità volontaria di una quota del premio in servizi di welfare dedicati alla previdenza complementare, all’assistenza e alla genitorialità, con evidenti benefici a livello fiscale. Dopo Rigamonti e Levissima, ora si punta a risultati positivi anche in altre fabbriche di un settore in buona salute.
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