Giuseppe Di Vittorio e Pio Galli, due figure storiche della lotta per i diritti dei lavoratori, legate a Lecco. Il primo, nato bracciante e divenuto primo segretario generale della Cgil, morì proprio in città il 3 novembre 1957. Il secondo, operaio lecchese, fu segretario nazionale dei metalmeccanici e morì il 12 dicembre 2011.
Giovedì 14 novembre, presso il salone “Di Vittorio” della Camera del lavoro di Lecco, Cgil provinciale e Associazione Pio Galli hanno promosso l’incontro dal titolo “Lo volevano bene pure le pietre” per ricordare la figura di Di Vittorio. Durante la serata, presentata da Dario Pirovano dell’associazione Galli e da Diego Riva, segretario generale della Cgil di Lecco, è stato proiettato il filmato che ha dato il titolo all’incontro, e che costituisce la prima parte del film in costruzione - della regista Chiara Cremaschi -, incentrato sugli eventi della vita di Di Vittorio che si svolsero a Lecco.
L’incontro è poi proseguito con i contributi di Edmondo Montali, storico della Fondazione Di Vittorio, e di Giovanna Zunino, presidente dell’Associazione Casa Di Vittorio di Cerignola. A cura dell’Associazione Pio Galli sono stati proposti documenti e immagini di quel tempo, rintracciati nell’archivio della Camera del Lavoro lecchese, materiale che riguarda in particolare il carteggio tra Pio Galli e la moglie di Di Vittorio, Anita. Questo appuntamento si inserisce nel ciclo di incontri con cui la Cgil di Lecco e l’Associazione Pio Galli hanno voluto ricordare l’80° anniversario degli scioperi del 7 marzo 1944, che vennero ferocemente repressi dai nazifascisti e portarono Pio a compiere la scelta di unirsi alle brigate partigiane in Valvarrone.
«Questa serata ci consente di riflettere sul fatto che quei diritti che oggi abbiamo non sono scontati – ha osservato Diego Riva - Dobbiamo continuare a difenderli. In quel periodo, abbiamo raggiunto degli obiettivi importanti nel mondo del lavoro, tra cui, ad esempio, la Legge 300. Siamo riusciti a introdurre il referendum per quanto riguarda il divorzio. Abbiamo ottenuto che la sanità pubblica fosse universale. Insomma, proveremo a mettere al centro della riflessione alcuni concetti che ancora oggi fanno parte della nostra storia e cioè costruire sulle fondamenta che Di Vittorio e Galli ci hanno messo a disposizione, fino all’ultimo, che sono la solidarietà e l’universalità per andare avanti e affrontare il futuro».
Lecco ricorda Giuseppe Di Vittorio. Video di redazione
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