Economia / Lecco città
Venerdì 11 Giugno 2010
Lecco: in quattro mesi
hanno chiuso 767 ditte
La crisi non allenta la morsa. A soffrirne sono soprattutto le imprese di minori dimensioni che sono meno strutturate (soprattutto dal punto di vista finanziario) e meno presenti sui mercati esteri che, finora, sono quelli che hanno mostrato una maggiore vivacità. Nei primi quattro mesi del 2010, nel Lecchese hanno chiuso 767 imprese
Così la crisi continua a incidere sul sistema imprenditoriale: nell'industria il rapporto tra imprese cessate e attive è pari a 3,65%, seguono i servizi (3,28%) e il comparto agricolo (3,24%). In particolare soffrono le attività legate alle costruzioni (3,96%) e alla manifattura (3,24%). Tra i servizi risentono di più le imprese attive nel supporto alle aziende (3,80%) e le attività finanziarie e assicurative (3,79%). La Lombardia con un rapporto tra imprese cessate e attive pari a 3,14% si colloca in ogni caso sopra il dato nazionale (3,37%). E la nostra provincia risulta perfettamente in linea con quanto sta avvenendo nelle altre province. Il territorio che sta soffrendo meno è Mantova, con un tasso di cessazioni del 2,64%, quello più in difficoltà è Pavia dove hanno chiuso il 3,73% delle imprese.
E a maggio la situazione non pare essere migliorata, come spiega il sindacalista della Fim Cisl Giorgio Ciappesoni: "Si registra una ripresa della richiesta di cassa integrazione ordinaria da parte delle piccole imprese che avevano sospeso l'uso degli ammortizzatori sociali nei mesi scorsi per l'arrivo di nuove commesse. Ora le stime di crescita delle imprese sembrano nuovamente ridimensionarsi. Le imprese spiegano infatti che il crollo degli ordini è dovuto all'incremento del costo della materia prima, che ha segnato un più 40%. Ad essere colpite sono soprattutto le piccole imprese".
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