Economia / Lecco città
Giovedì 15 Gennaio 2015
Lecco: prezzi
da deflazione
A dicembre è stata rilevata una variazione nulla dei listini rispetto all’anno precedente
Il calo del petrolio, malgrado l’elevata tassazione, fa abbassare il costo dei carburanti
La deflazione è ormai dietro l’angolo: i prezzi al consumo a Lecco fanno registrare, a dicembre, una variazione nulla rispetto al dicembre del 2013, anche se la variazione congiunturale, il confronto con il mese precedente, fa segnare un passo avanti (+0,3%).
In linea con il resto del Paese
Lo rileva l’indagine effettuata come sempre dall’ufficio statistica del Comune di Lecco, i cui responsabili hanno raccolto in città i dati relativi alle variazioni dei prezzi dei beni di consumo e li hanno elaborati, evidenziando in particolare che a dicembre l’inflazione è calata di 2 decimi di punto, con l’indice dei prezzi al consumo autore di un balzo indietro, allo stesso livello di un anno fa.
Sostanzialmente, comunque, la situazione lecchese è in linea con quella nazionale, dove le variazioni sono pari a zero sia rispetto al dicembre 2013 che al novembre scorso. A livello regionale, invece, le città con la variazione annuale maggiore sono Brescia e Lodi (0,3%), seguite da Pavia (0,2%) e Varese (0,1%). Se Milano è nelle stesse condizioni di Lecco, Mantova, Cremona, Como e Bergamo hanno invece evidenziato un segno negativo, oscillando tra lo 0,4% e lo 0,2%.
Tornando a concentrarci sulla situazione lecchese, a Palazzo Bovara hanno sottolineato quali sono gli articoli che hanno fatto segnare le variazioni più consistenti. I peggiori sono lo smalto per unghie (+10,6%), i profilattici (+7,7%) e i fiori ornamentali (+6,3%). Oscillazioni negative invece per combustibili solidi (-7,9%), gelati multipack (-4,6%) e apparecchi sanitari (-4,3%).
Per quanto riguarda i beni ortofrutticoli, invece, record per i carciofi (+48,7%), seguiti dall’uva (+28,3%) e dagli spinaci (+12,3%). Si riduce invece il prezzo di clementine (-12,4%), broccoletti (-11,5%) e mandarini (-9,4%). Segno meno anche per i carburanti: gas gpl (-5,7%), benzina verde (-4,3%) e gasolio per auto (-3,8%). In questo senso continua il calo che l’ufficio statistica del Comune aveva rilevato anche nei mesi scorsi, in particolare a novembre.
Analizzando i vari settori in modo più specifico, oltre alla frutta (+5,1%) il comparto che fa segnare il rialzo maggiore è quello di abbigliamento e calzature, che stanno «recuperando la stagnazione registrata negli anni precedenti», come rilevano in municipio.
Si alzano di poco i prezzi di bevande alcoliche e tabacchi (+0,1 e 0,2%). «Gli alcolici segnano una variazione in diminuzione di 4 decimi di punto da imputare prevalentemente all’amaro. Le birre aumentano di quasi 1 punto. Stabili i tabacchi». Interessanti anche le novità relative ad acqua, elettricità e combustibili per abitazione: «Aumenta il canone di affitto di abitazioni di privati (+0,3%) e nei “prodotti per la riparazione e la manutenzione della casa” aumenta la pittura per interni. In diminuzione il combustibile solido, il gasolio da riscaldamento e il gas in bombole».
Di fronte al rischio deflazione, per aumentare i consumi è necessario che le famiglie abbiano maggiori possibilità di spesa, cosa che tra problemi occupazionali e tassazione da record non si verifica al momento.
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