Economia / Lecco città
Lunedì 28 Luglio 2014
Lecco: l’industria di ieri
dà oggi pensioni ricche
Lecco è ai vertici in Italia per gli importi degli assegni di anzianità: un’eredità degli alti salari
I sindacati guardano al futuro: «Il contributivo e la disoccupazione rendono incerte le prospettive»
La classifica delle pensioni italiane per provincia pubblicata ieri dal Sole24Ore inserisce Lecco fra i primi territori per incidenza di assegni di anzianità.
Il dato, condizionato dal vecchio e più vantaggioso metodo retributivo rispetto all’attuale contributivo, non sorprende in un territorio storicamente ad altissimo tasso di occupazione anche fra i giovanissimi.
Un territorio dove tuttavia ora, con la riforma Fornero che nel 2011 ha allungato l’età pensionabile, «è urgente rimetter mano – dice il segretario generale della Cgil Wolfgango Pirelli – alla riforma su quel punto delicatissimo che riguarda i termini di maturazione della pensione per i lavoratori precoci, che ho fatto ben presente nei giorni scorsi al ministro del Lavoro Poletti in visita a Lecco».
Lecco è all’ottavo posto nella “top ten” italiana per impatto delle pensioni di anzianità sulla popolazione (10,6%) e al primo per peso di un assegno medio lordo pari a 1.708 euro mensili.
Un importo a cui si avvicinano solo le due province di Novara (1.606 euro) e Varese (1634), mentre per Biella (prima per impatto percentuale di pensioni di anzianità sulla popolazione), Ferrara, Vercelli, Cuneo, Ravenna, Cremona e Mantova l’assegno è compreso fra i 1.300 e i 1.400 euro.
Cgil e Cisl confermano come il dato lecchese sulle pensioni di anzianità sia in linea con il passato industriale di un territorio che per decenni ha dato grande offerta di lavoro ben pagato.
Un aspetto, quello salariale, letto come adeguata conseguenza di un diffuso tasso di specializzazione riconosciuto dagli imprenditori anche nelle negoziazioni coi sindacati.
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