Lecco: le ditte alimentari
non sentono la crisi

Le imprese dell'alimentare manifatturiero in provincia sono 205. Nonostante nel Lecchese le imprese alimentari siano una minoranza, sono tutte di eccellenza, ai vertici del made in Italy per quanto riguarda la produzione di formaggi, salumi e dolciumi. E tutte sono uscite bene dal momento di crisi, in molti casi non hanno neppure sentito la recessione.

g.morassi

LECCO - Le imprese dell'alimentare manifatturiero in provincia sono 205 attive, 224 registrate. Di queste solo 34 sono società di capitale e quindi tenute al deposito di bilancio, altre 94 sono società di persone, e ci sono altre 2 imprese individuali. Il settore ha circa tremila addetti, oltre a un altro migliaio di lavoratori interinali che gravitano attorno alle aziende alimentari più solide per rispondere ai picchi produttivi stagionali. Nonostante le imprese alimentari siano poche, sono di tutta eccellenza, ai vertici del made in Italy italiano per quanto riguarda la produzione di formaggi, salumi e dolciumi. Prime fra tutte la Icam di Lecco, la Beretta di Barzanò, la Vismara di Casatenovo, la Marco d'Oggiono, la Bonomelli di Dolzago, poi ci sono i caseifici della Valsassina, tra i più noti Mauri, Cademartori e Ciresa. Due sono le caratteristiche che segnano il settore alimentare in questo momento: la volontà di crescere e l'assenza di segnali di crisi. Tra le imprese che si stanno espandendo ci sono la Nord Dolciaria di Valgreghentino che realizza dolciumi contoterzi, la Icam che non avendo trovato un'area industriale adeguata se ne andrà a Orsenigo il prossimo anno, la Beretta che vuole realizzare un nuovo insediamento industriale a Rovagnate, Vismara che l'ha gia ultimato a Casatenovo. "Non è una pura coincidenza – dice Enzo Mesagna, segretario della categoria alimentaristi della Cisl – Ma è una tendenza sintomatica della tradizione alimentare locale riconosciuta e apprezzata dagli italiani e non solo. Le imprese che stanno crescendo sono quelle che hanno saputo negli anni conciliare innovazione e tradizione, rispondendo così alle nuove tendenze alimentari della popolazione". Il settore alimentare nel 2010 ha usato 31 mila ore di cassa integrazione, meno del 2009 e comunque poche rispetto agli altri settori del manifatturiero.

Economia / Lecco città

Giovedì 16 Dicembre 2010

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