Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 03 Agosto 2016
Le sagre di paese. Un giro di vite «contro i furbetti»
Varate le linee guida dettate dalla Regione. Non devono fare concorrenza alle attività esistenti «ed eludere gli obblighi previsti per i commercianti».
Arrivano le linee guida dettate dalla Regione per la stesura dei regolamenti comunali sull’organizzazione delle sagre e la prima indicazione sui tempi riguarda il termine del 30 novembre per indicare il calendario annuale di questo tipo di eventi per ogni Comune.
È arrivata l’approvazione definitiva, dalla giunta regionale, delle indicazioni necessarie alla definizione dei regolamenti di cui ogni ente locale si dovrà dotare sulle sagre e feste di paese, dopo il parere reso dalla commissione consiliare competente. Il provvedimento della giunta chiude l’iter di attuazione della legge regionale sulle sagre e ora la palla passa alle amministrazioni locali che dovranno adempiere a quanto previsto dalla nuova norma. «I Comuni lombardi avranno a disposizione nuovi strumenti – ha affermato a questo proposito l’assessore allo sviluppo economico della Regione, Mauro Parolini – per valorizzare le vere sagre e ritrovare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa e la tutela delle attività commerciali».
Lo scopo dell’adozione di regolamenti locali specifici per le iniziative occasionali come le sagre è quello di definirne i contenuti con particolare attenzione per quelle tipiche ed evitare la concorrenza con le attività economiche presenti sul territorio.
Si vuole limitare che la definizione di “sagra” diventi un pretesto per dare vita a manifestazioni di scarso legame con il territorio e dall’organizzazione approssimativa, anche per quanto riguarda il rispetto delle regole sulla somministrazione di alimenti e bevande. «Le sagre – ha spiegato Parolini – rappresentano un patrimonio sociale, culturale, storico e religioso e svolgono un ruolo importante per la promozione turistica del territorio e per lo sviluppo di economie locali. Tuttavia – ha proseguito l’assessore regionale allo sviluppo economico – la proliferazione di questi eventi è diventata nel tempo, specialmente nel periodo estivo, una sorta di escamotage per realizzare attività commerciali fuori dalle regole o per eludere gli obblighi a cui il commercio in sede fissa e ambulante è soggetto».
Con le linee guida definite dalla giunta regionale per i regolamenti comunali, sono state indicate alcuni punti fermi per la pianificazione partecipata delle sagre e feste di paese:«Le novità più importanti – ha detto l’assessore – riguardano l’obbligo per i Comuni di predisporre un elenco annuale delle fiere e delle sagre entro il 30 novembre di ogni anno, che dovrà poi essere caricato entro il 15 dicembre su un’apposita piattaforma informatica messa a disposizione da Regione Lombardia». Si tratta dunque di un nuovo strumento di pianificazione che prevede anche il coinvolgimento dei commercianti e degli ambulanti e che, in caso di sovrapposizioni di date ed eventi, introduce criteri di scelta «che favoriscano le manifestazioni più longeve, con forti connotazioni tradizionali e che abbiano finalità di valorizzazione del territorio, del turismo e delle produzioni enogastronomiche locali».
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