Le imprese lanciano l'allarme
sui prezzi delle materie prime

Nei primi nove mesi dell'anno, alcune qualità di acciaio hanno visto raddoppiare il prezzo, per poi accusare una flessione del 20% nell'ultimo periodo. E comunque con i prezzi a questi livelli le imprese lecchesi sono in difficoltà

g.morassi

L'andamento dei prezzi delle materie prime mettono in difficoltà le nostre imprese. Ad esempio, l’acciaio nei primi nove mesi di quest’anno ha raddoppiato i prezzi (e veniva da cinque anni di continuo aumento dei listini), per poi accusare una flessione del 20% nell’ultimo periodo. «Il boom delle quotazioni dell’acciaio - spiega Giovanni Maggi (nella foto), vice presidente di Confindustria Lecco - ha messo in difficoltà tutto il nostro distretto metalmeccanico che ha dovuto affrontare aumenti indiscriminati e non negoziabili. Il Lecchese è uno dei più importanti trasformatori di acciaio in Europa. E con questo mercato tante imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni si sono trovate in difficoltà nei pagamenti. Senza contare che gli aumenti delle materie prime sono trasferibili solo in minima parte sui mercati di sbocco, nei quali la concorrenza è fortissima. Così - continua Maggi - tante nostre imprese sono obbligate a camminare su un "sentiero" di bilancio strettissimo, con margini operativi sempre più risicati».
Per cercare di capire quali possono essere le ricadute sul nostro tessuto d’impresa dei listini delle materie prime, Confindustria Lecco organizza un convegno, che si terrà giovedì 23, alle 16,30, in via Caprera. Tema dell’incontro: «Emergenza materie prime - Conseguenze sui piani di sviluppo delle aziende metalmeccaniche».

Economia

Mercoledì 15 Ottobre 2008

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