Economia / Sondrio e cintura
Martedì 23 Dicembre 2014
Le aziende emigrano in Svizzera
Sembra addirittura superata la delocalizzazione verso la Cina e le economie del Sud est asiatico. Rigidità e flessibilità dell’apparato amministrativo svizzero attirano assieme alle tasse più basse
La delocalizzazione non è più verso la Cina e le economie emergenti del Sud Est asiatico, bensì verso la vicina svizzera.
Più che delocalizzare, però, in questo caso, di “emigrazione aziendale” vera e propria si tratta «perchè le aziende di confine, nate e cresciute nel nostro territorio, - spiega Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio – lo abbandonano, proprio, fisicamente, per ricollocarsi dentro un contesto ritenuto più a misura di impresa sia in termini di normativa vigente sia in termini di tassazione».
Venti, da inizio anno a oggi, le imprese della provincia di Sondrio che hanno optato per questa soluzione, fino a pochi anni, anzi, mesi fa, considerata ardita, mentre oggi è sposata e condivisa da parecchi piccoli imprenditori locali.
«Ci sono alcune imprese di grossa dimensione che sono approdate in Svizzera – ammette Bertolini - (è il caso di Cossi Costruzioni, “emigrato” a Lugano, e di un’altra ditta, che non ci è stato possibile identificare, di stanza a Bellinzona, nda), ma, per lo più, il fenomeno interessa piccole imprese di costruzioni o, comunque, legate al settore edile, come elettricisti e cottimisti, che hanno spostato sede e attività nelle vicine valli Bregaglia e Poschiavo».
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