L’azienda agricola Ghezzi di Merate si porta a casa undici premi in due concorsi

L’azienda ha ottenuto importanti riconoscimenti al concorso nazionale “Formaggi di fattoria” di Padova tra cui quello per il “Miglior formaggio di fattoria 2024” e al concorso internazionale “Stupore ed emozione” di Bergamo

Undici premi in due concorsi caseari. Se li è aggiudicata l’azienda agricola Ghezzi di Merate che ha avuto un ottobre davvero ricco di soddisfazione.

Al concorso nazionale “Formaggi di fattoria” a Piazzola sul Brenta (PD), tenutosi in concomitanza con la manifestazione “Caseus”, l’azienda ha presentato una selezione della propria produzione. A visitare gli stand anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che si è fermato, colpito dalla particolarità dei formaggi esposti, e si è congratulato per l’eccellenza artigianale dei prodotti proposti. Apprezzamenti che si sono poi concretizzati con i premi.

Tra oltre un centinaio di partecipanti, l’azienda di Pagnano ha ottenuto due primi, due secondi e due terzi posti. Inoltre si è aggiudicata il titolo di “Miglior formaggio di fattoria 2024” grazie al suo stagionato di 18 mesi. «Quando ho ricevuto il messaggio con l’elenco dei premi vinti, ho consumato il telefono a forza di rileggerlo» racconta la casara Adriana Scaccabarozzi, che lavora per la Ghezzi.

Al concorso internazionale “Stupore ed emozione” di Bergamo è andata anche meglio. Nella classifica dei candidati, l’azienda era nominata quattro volte in sole due categorie, e Adriana si aspettava di ottenere due argenti e due bronzi. Ha scoperto di avere ottenuto il primo e secondo premio nella categoria “Formaggi raffinati a pasta molle”. Ha poi conquistato oro e argento anche nella categoria “Formaggi aromatizzati” con una caciotta alle erbe aromatiche e fiori eduli e un formaggio a pasta molle avvolto nella cera d’api. Nella categoria “Yogurt aromatizzati” sono arrivati grandi successi, con l’oro per uno yogurt al cioccolato e nocciole e l’argento per un inedito yogurt salato all’erba cipollina.

«Risultati - il suo commento - frutto di una catena ininterrotta di lavoro fatto bene: il merito è di chi lavora i campi, di chi alleva le vacche, di chi le munge, di chi trasforma il latte e stagiona i formaggi. Senza l’attenzione ad ogni anello di questa catena, la qualità non sarebbe possibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA