«Lavoro, troppi problemi irrisolti»
Osservatorio congiunturale di Confindustria. L’occupazione registra una sostanziale tenuta dei livelli. Un aspetto centrale è però la cronica carenza di figure specializzate: «Colmare questo gap è strategico».
C’è il segno più, ma non sembra un dato particolarmente incoraggiante. Le analisi dell’Osservatorio congiunturale sul primo semestre 2019, realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como, delineano un quadro caratterizzato da dinamiche tendenziali negative e variazioni congiunturali positive, anche se di entità contenuta.
Si registra infatti - per il territorio di Sondrio e Lecco, che ha al proprio interno delle differenze a volte significative - un aumento congiunturale (+2,3%) a fronte di una diminuzione tendenziale (-0,8%). La variazione positiva misurata rispetto ai livelli del secondo semestre 2018 risulta inferiore alla diminuzione rilevata a fine anno (-3,6% del periodo luglio-dicembre rispetto al semestre gennaio-giugno 2018).
Le previsioni formulate per il secondo semestre dell’anno si confermano positive ma, allo stesso tempo, limitate (+1,2%). Il grado medio di utilizzo degli impianti di produzione nei primi sei mesi del 2019 si attesta a quota 73,8%, mentre la produzione gestita tramite il ricorso alla subfornitura contribuisce per un’ulteriore quota del 6,5%, di cui la componente più rilevante (6%) deriva da soggetti nazionali.
«I dati dell’indagine semestrale confermano che ci troviamo in una fase congiunturale dove i livelli di incremento sono molto modesti e non bastano per colmare il gap creatosi con il rallentamento di fine 2018», evidenzia il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva. Pur con alcuni elementi di andamento eterogenei, che pongono una parte del campione di imprese sopra o sotto la media, gli indicatori evidenziano anche livelli inferiori rispetto a quanto registrato tendenzialmente per la prima metà dello scorso anno, a conferma che la strada da recuperare è ancora molta. «Per questo sarà a maggior ragione strategica la manovra d’autunno, sulla quale le imprese hanno le idee molto chiare: servono prima di tutto il taglio del cuneo fiscale e gli investimenti nelle infrastrutture. Senza questo, la ripresa economica non sarà mai possibile».
L’occupazione tiene. «A fianco di indicatori congiunturali di crescita modesta se non nulla - evidenzia il direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori - sul versante occupazionale si regista ancora una sostanziale tenuta dei livelli. Tuttavia, anche considerando le richieste di cassa integrazione, questo è un aspetto sul quale tenere alta l’attenzione».
Secondo Confindustria un aspetto centrale è la carenza di figure specializzate. «Il territorio risente in modo sempre più evidente della distanza fra competenze richieste dalle imprese e la loro disponibilità sul territorio. Colmare questo gap è strategico per lo sviluppo del sistema imprenditoriale e, infatti, molte delle nostre iniziative anche più recenti vanno in questa direzione. Ultima nata è Confindustria Human Resources Academy che, a partire da una survey puntuale sulle reali esigenze delle aziende, si concentra sulla formazione e riqualificazione sia di persone inoccupate, che avranno migliori chance di inserirsi nel mondo del lavoro, sia di personale dipendente, nella logica della formazione continua».
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