Economia / Sondrio e cintura
Domenica 12 Luglio 2015
Lavoro e sicurezza, gli edili a Roma «Abbassiamo l’età pensionabile»
Sabato prossimo una manifestazione per chiedere al governo più garanzie . «È un mestiere usurante, non si può arrivare a 67 anni» - Il problema della legalità.
Pensioni, lavoro, sicurezza e legalità: chiedono questo, “Oggi per domani”, come recita lo slogan, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che scenderanno in piazza sabato prossimo alle 10 in piazza degli Apostoli a Roma per una manifestazione nazionale e unitaria per i lavoratori del settore edilizio e delle costruzioni.
Uno dei motivi principali della manifestazione è legata all’età pensionabile, al momento fissata a 67 anni per i lavoratori del settore edile così come per tutti gli altri: «I lavori non sono tutti uguali - ha evidenziato Luca Callina della Finea Uil - e per quelli usuranti bisogna prevedere un trattamento particolare. E’ impensabile, a 67 anni, pensare di salire su un’impalcatura, oppure scendere in profondità nelle cave. Bisogna riuscire a ridurre l’età pensionabile senza penalizzare il lavoratore. Siamo arrivati a un punto oltre il quale non si può più andare». «Bisogna garantire - ha fatto eco Roberto Caruso della Fillea Cgil - un’uscita anticipata senza però che i lavoratori subiscano penalizzazioni. Al momento andare in pensione due o tre anni prima prevede un taglio del 30% della pensione stessa e questo è un ricatto, non certo un’opportunità o una cosa equa, tanto più se si pensa che i lavoratori del settore sono sottoposti a un consumo esponenziale del loro corpo».
Cercare, dunque, di garantire una migliore età pensionabile per i dipendenti del settore edilizio, ma anche e forse soprattutto cercare di rilanciare il settore stesso: «Bisogna cercare di rilanciare l’edilizia: - evidenzia Daniele Tavasci della Filca Cisl - innanzitutto dando strutturalità e continuità a certi bonus, mentre invece allo stato attuale delle cose sembra certo che dall’anno prossimo diminuiranno gli incentivi per chi ristruttura e ciò è penalizzante. Bisogna poi vietare i voucher in edilizia: la situazione è senza dubbio pesante, ma l’edilizia non sparirà. Il settore sta cambiando faccia, ma rimarrà strategico puntando sulla qualità».
Un cambio che, in Valtellina e Valchiavenna sta già avvenendo: «Si registra - ha spiegato Roberto Caruso - un calo delle figure di bassa manovalanza e di apprendisti, mentre si ricercano operai specializzati e figure già formate. Sono praticamente scomparsi i lavoratori stranieri e anche le imprese straniere che lavoravano in provincia di Sondrio».
Il terzo aspetto fondamentale da portare all’attenzione del Governo è quello legato alla sicurezza e alla legalità. «Si assiste - ancora Caruso - a un abbassamento di tensione morale su legalità e sicurezza. Nel 2015 ci sono già stati due incidenti mortali, peraltro nella stessa azienda, di persone che utilizzavano mezzi meccanici. E allora viene da chiedersi se nelle imprese c’è personale qualificato. La cassa edile da anni organizza corsi di formazione, ma spesso ci si affida invece ad agenzie di formazione sulla sicurezza che sono dei diplomifici».
Da questo punto di vista, in provincia di Sondrio, comunque, sono presenti tre rappresentanti sul lavoro per la sicurezza che collaborano con le imprese.
Per quanto riguarda la legalità, invece, l’idea lanciata da Daniele Tavasci è quella di «una sorta di patente a punti per le imprese per far sì che quelle sane possano avere un vantaggio quando si tratta di partecipare e provare ad aggiudicarsi gli appalti pubblici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA