Lavori sulla statale 36, grido d’allarme degli imprenditori valtellinesi

I lavori sulla Statale 36, unica via di accesso, mettono in ginocchio l’economia del territorio e gli imprenditori alzano la voce. E’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dal comparto autotrasporto di Confartigianato Sondrio alla luce dei nuovi disagi che i lavori portati avanti da Anas, necessari per mettere in sicurezza il tracciato dopo gli ultimi crolli, stanno comportando. E che comporteranno visto che sono destinati a durare ancora a lungo.

Lunedì 23 e martedì 24 settembre, denuncia Confartigianato, i diversi cantieri aperti lungo l’arteria del lago di Como e dello Spluga hanno creato una vera paralisi nella tratta da Colico a Lecco con rallentamenti «oltre il sopportabile» in corrispondenza del Trivio di Fuentes.

I disagi sono stati avvertiti in modo particolare da coloro che percorrevano la 36  in direzione sud verso Milano con forti ripercussioni su tutta la viabilità della bassa Valtellina e dell’alto Lario. Il traffico ha vissuto ore di vero caos all’altezza della rotonda del Trivio di Fuentes creando così difficoltà anche a coloro che da Colico erano diretti sulla sponda comasca del lago e a Chiavenna e viceversa.

«Le chiusure disposte e comunicate dall’Anas, ovvero dalle 2 alle 5 - si legge in una nota di Confartigianato Sondrio - non sono state rispettate per ragioni ancora oggi non meglio specificate. Mercoledì 25 settembre la situazione si è replicata: alle 6 del mattino l’arteria era ancora chiusa al traffico». La preoccupazione degli operatori economici è che tutto ciò possa verificarsi anche in futuro e soprattutto nessuno sembra voler comprendere quanto sia vitale questa strada per l’alto Lario, la Valtellina e la Valchiavenna.

Perché se è vero che l’arteria insiste sul territorio provinciale di Lecco, lo è altrettanto che assume una rilevanza vitale per le province limitrofe. Il timore degli imprenditori è che non siano state ancora ben comprese le conseguenze di tutti i disagi sul tessuto economico locale.

«La Statale 36 è destinata in futuro ad avere un ruolo sempre più centrale - insistono dall’associazione di categoria -, basti pensare che la prossima stagione invernale finirà per rappresentare un banco di prova per gli eventi sportivi del 2026. E oltre al traffico turistico ci sono centinaia di imprese del trasporto merci e persone e altrettante aziende artigiane e industriali che dipendono in toto da questa arteria».

Da qui l’appello duplice degli imprenditori che da una parte chiedono che ogni decisione relativa alla 36 venga assunta di concerto con i rappresentanti politici ed economici non solo della provincia di Lecco ma soprattutto di Sondrio e dall’altra chiedono che ogni decisione venga assunta tenendo in primaria considerazione le conseguenze che le attività hanno sulle imprese e sui loro lavoratori.

«Non si tratta di un mero sfogo ma di una esigenza concreta – afferma Fausto Acquistapace, presidente del comparto autotrasporto all’interno di Confartigianato imprese Sondrio -. L’economia dell’alto Lario, della Valtellina e della Valchiavenna ha questa unica e insostituibile arteria per gli spostamenti delle persone e delle merci. È fondamentale mantenere in buono stato il percorso per garantire gli spostamenti in sicurezza, ma è altrettanto fondamentale consentire il rispetto degli orari sia per le persone che ogni giorno hanno necessità di spostarsi per motivi di lavoro o tempo libero, sia per le imprese che hanno delle tempistiche da rispettare. I

tempi non sono solo dettati da committenti e concorrenza ma anche dalla normativa oltre che dalla deperibilità di determinate merci. La richiesta di una considerazione speciale - prosegue Acquistapace - di chi percorre quotidianamente la Superstrada ci pare più che legittima e fondata, sottolineando che ci mettiamo fin da subito a disposizione per un confronto costruttivo ed una collaborazione per supportare le future decisioni e la risoluzione dei problemi di viabilità».

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