Economia / Sondrio e cintura
Sabato 11 Marzo 2017
Lavorare in Ticino, c’è l’albo Lia
Chi non è iscritto rischia la multa
Gli enti camerali alpini hanno messo a punto un albo e anche la Camera di commercio di Sondrio ha istituito il responsabile tecnico.
Di lavoro in Svizzera si parla soprattutto quando ci sono di mezzo i 60mila frontalieri lombardi costretti a fare i conti con il lavoro che inizia a mancare e la nuova tassazione in arrivo. Ma non bisogna dimenticare le imprese delle province di confine che negli ultimi anni sono chiamate a operare in un clima altrettanto complicato.
Le Camere di commercio lombarde e piemontesi hanno recentemente condiviso con Confartigianato Lombardia una procedura a sostegno delle imprese che intendono operare in Canton Ticino. A seguito dell’approvazione della Legge sulle imprese artigianali – nota con l’acronimo Lia - tutte le società che vogliono operare nel Canton Ticino nei tredici settori individuati dalla normativa devono preventivamente iscriversi ad un albo, pena l’irrogazione di pesanti sanzioni. Questa normativa, voluta nel cantone di Bellinzona per combattere la concorrenza sleale, specie quella dei padroncini provenienti da oltreconfine, ha finito per creare malcontento tra le stesse imprese indigene.
I comparti interessati sono costruzioni in legno e carpentiere copritetto, opere da falegname, da pittore, da piastrellista e da gessatore, intonacatore, plafonatore, opere da posatore di pavimenti e da vetraio, costruzioni metalliche e carpenteria metallica, opere da giardiniere, da impresario forestale, da spazzacamino e da lattoniere, impermeabilizzazioni di tetti, impianti sanitari e di riscaldamento e/o ventilazione, condizionamento e raffreddamento e posa di ponteggi. Per ottenere l’iscrizione all’albo Lia un titolare o membro dirigente effettivo che comunque rappresenti l’impresa ai fini dell’iscrizione all’albo e, in generale, negli affari che essa gestisce in territorio elvetico, deve possedere precisi requisiti professionali.
Dal confronto con le autorità cantonali è emerso che il controllo sull’inquadramento all’interno dell’impresa di questi titolari, indicati nella domanda di iscrizione per il possesso dei requisiti, viene svolto a partire da quanto riportato nella visura camerale.
In altri termini, la persona nei confronti della quale le autorità cantonali controlleranno il possesso dei requisiti di legge deve essere riportata in visura. La Camera di commercio di Sondrio ha aderito a tale procedura prevedendo l’iscrizione in visura della figura del “responsabile tecnico rappresentante dell’impresa per le attività svolte in Svizzera”, nell’ottica di facilitare le imprese nella gestione dei propri cantieri o delle proprie commesse in Canton Ticino.
Secondo quanto riportato dal sito elvetico Swissinfo, da ottobre sono iniziate le verifiche. L’artigiano non iscritto all’albo, se trovato a lavorare, rischia una multa fino a 50.000 franchi. I controlli hanno già fatto le prime vittime: una cinquantina di ditte sanzionate, di cui una trentina ticinesi e il resto straniero. Si stima che nel Cantone la concorrenza sleale nei settori coinvolti faccia mancare 200 milioni di cifra d’affari l’anno.
Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’unità operativa anagrafe camerale telefonando allo 0342.527.211 o mandando una mail a [email protected]. Dai prossimi giorni sarà possibile consultare il sito www.so.camcom.gov.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA