L’Ance Lecco Sondrio:
«Si perde una grande occasione»
Il lockdown come colpo di grazia sulle piccole e medie imprese dell’edilizia, dopo 12 anni di crisi
LECCO
Il lockdown come colpo di grazia sulle pmi dell’edilizia, dopo 12 anni di crisi. Lo ha ricordato il presidente nazionale di Ance, Gabriele Buia, intervenuto agli Stati generali dell’economia affermando che «altre 60.000 imprese del settore e 300.000 lavoratori a rischio nei prossimi mesi, oltre alle 130.000 già perse in 10 anni di crisi.
Questo – ha detto Buia deve essere l’ultimo tavolo a cui ci sediamo, non possiamo sempre ricominciare da zero. E’ arrivato il momento che tutti i programmi si traducano in azioni concrete, in tempi definiti e controllabili». Le richieste di Ance sono da tempo sul tavolo del Governo e riguardano: l’abbattimento di una burocrazia che «tagliando con l’accetta centri decisionali e posti di potere e riformando l’abuso d’ufficio e il danno erariale che alimentano la paura della firma»; tempi più brevi per dare il via alle opere edili; un fisco non punitivo; il rilancio delle città.
«Il punto – afferma il presidente di Ance Lecco e Sondrio, Sergio Piazza – sta nel fatto che questo Governo non crede nelle imprese, non ha fiducia nel nostro mondo che non conosce e per il quale, di conseguenza, non potrà fare molto. E i danni del non fare si tradurranno in nessuna risposta sulla semplificazione, lasciando le imprese in balia di norme imposte da uno Stato che non si fida e che attraverso esse vuol controllare tutto in modo esasperato».
Piazza cita ad esempio l’esternazione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, secondo cui l’Istituto con la Cig aiuta «anche le aziende che non riaprono per pigrizia», mentre invece la maggioranza delle imprese ha anticipato i soldi che ancora tardano ad arrivare dall’Inps: «Nessun esponente del Governo – osserva Piazza – si è esposto per stigmatizzare tale uscita infelice. Per quanto grave, il Codiv non è il primo problema di questo Paese».
Sulla situazione delle imprese locali del settore nel post emergenza Covid, Piazza afferma che «l’epidemia ha sicuramente inciso, ma non in modo così radicale come in altri settori. Nella fase due il Covid avrebbe potuto essere una grande opportunità per semplificare e ridare slancio a parte del nostro settore, ma non è accaduto. Fra cassa integrazione non pagata e mancato sostegno alla liquidità delle imprese anche il nostro tessuto economico, che da tempo non vede una ripresa dei consumi né del mercato immobiliare, e le nostre imprese stanno di nuovo rischiando».
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