Economia / Morbegno e bassa valle
Venerdì 30 Marzo 2018
L’agricoltura sociale, nuova frontiera
Il settore è cresciuto dell’80% negli ultimi dieci anni. «Reinserimento lavorativo in un’azienda su tre»
L’esperienza della SoLaReS: «In serre e vivai ognuno ha un suo ruolo, il nostro “core business” sono i piccoli frutti»
Agricoltura che si connette al sociale, fattorie che si organizzano per svolgere attività di reinserimento socio lavorativo rivolte a soggetti disagiati, diversamente abili o problematici.
Coldiretti, grande associazione di rappresentanza del mondo verde e rurale, molto radicata anche in Valle annuncia il proprio impegno per la sviluppo di reti dedicate alla “agricoltura sociale”. «È un fronte di attività in grande sviluppo – ha annunciato l’associazione con i suoi delegati lombardi, alla presentazione del Rapporto sull’Agricoltura sociale del Ministero per le Politiche Agricole e forestali –. Nel nostro comparto, tra i campi, le cascine, le fattorie, questo tipo di iniziative ha avuto una crescita dell’80% in dieci anni».
A livello nazionale si parla di 1.200 realtà operanti anche sul settore sociale. Marcato il ruolo ricoperto dagli imprenditori agricoli, ad esempio, nell’affiancamento su progetti di riavvicinamento al lavoro per soggetti fragili. «Un’azienda su tre – evidenzia l’ente – si occupa già di reinserimento socio lavorativo», si parla di “agriwelfare”, «Una definizione che riguarda proprio l’innesto di percorsi di riabilitazione e di reinserimento sociale, in attività agricole tradizionali come la coltivazioni, l’allevamento, l’agriturismo. Le fattorie didattiche e anche le vendite dirette. E c’è chi si occupa di percorsi riabilitativi o di sostegno a disabili o minori puntando sulla grande capacità di stimolo affettivo esercitato da animali come cani, cavalli e asinelli realizzando in questo senso una vera e propria “pet therapy”».
In Valtellina ci sono già diversi operatori attivi in questo settore. La So.La.Re.S. di Valdisotto è affiliata a Campagna Amica, è una cooperativa sociale che sempre a Valdisotto ha anche una propria azienda agricola, producono piccoli frutti e svolgono . «Azioni di inclusione socio-lavorativa di disabili, disoccupati di lungo periodo, persone fragili, migranti». Sei dipendenti, nel vivaio crescono per poi essere vendute fragole e piccoli frutti.
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