Economia / Lecco città
Mercoledì 04 Maggio 2016
La ripresa? Riguarda gli uomini
In calo l’occupazione femminile
Lecco, le donne hanno perso 1.400 posti di lavoro nel 2015 rispetto al l’anno precedente . Un esercito di 60.800 mentre gli occupati maschi aumentano a quota 86.300
A breve, entro maggio, sarà disponibile anche nei dati lecchesi il rapporto biennale sull’occupazione in base al genere, che sarà diffuso prima a livello nazionale grazie ai dati forniti da tutti gli uffici provinciali delle Consigliere di parità, anche se a dare un quadro dell’andamento del lavoro femminile lecchese rispetto a quello maschile è già stato, di recente, l’ultimo rapporto dell’Osservatorio del mercato del lavoro su dati 2015.
Il 2015 è stato un anno di leggera ripresa dell’occupazione a Lecco, ma solo fra gli uomini. Le donne invece hanno perso posti (-1400 sul 2014) attestandosi l’anno scorso a quota 60.800 occupate, a fronte di 86.300 uomini (erano 84.400 nel 2014). Le donne sono dunque tornate esattamente alla casella del 2008 (anche quell’anno erano in 60.800 occupate).
A calare, rispetto al 2014, è anche la quota di donne che cercano lavoro, passate dalle 5.800 del 2014 alle 5.200 del 2015. Ciò per il lavoro dipendente, ma anche per il lavoro autonomo e per quello d’impresa femminile la Camera di Commercio segnala criticità in crescita.
«Le aziende che assumono - afferma Stefania Sorrentino, responsabile delle politiche femminili e anche dei lavoratori del commercio della Cgil provinciale - oggi a Lecco lo fanno con la massima flessibilità e la massima precarietà. Una flessibilità non certo intesa nella sua capacità di conciliare il lavoro con la cura della famiglia bensì come un essere a disposizione unicamente delle esigenze aziendali».
Anche il sindacato ha contribuito a fornire dati per il nuovo rapporto sugli anni 2014-2015 in arrivo dagli uffici delle consigliere di parità: «Abbiamo fornito dati relativi alla situazione del lavoro femminile in alcune aziende lecchesi - afferma Sorrentino - ma nel resoconto finale, dati anche gli effetti della crisi, mi aspetto dati che purtroppo ancora una volta mostreranno una perdita di reddito, uno spreco di potenziale del lavoro delle donne. E mi aspetto purtroppo la conferma generale di dati sulle espulsioni dal lavoro, siano esse causate da spinte interne a lasciare, rinunce per cura della famiglia o licenziamenti per crisi».
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