La ripresa c’è, in Valle cresce
l’occupazione
L’analisi Uil: segno più in base ai dati forniti dall’Istat. La disoccupazione cala, sia pure solo dello 0,24%. Sono aumentate le donne lavoratrici: ben 797 in più
I dati parlano chiaro: 78.314 occupati, 500 in più dell’anno precedente. Con un’altra notizia positiva: la disoccupazione cala, anche se solo dello 0,24%, ed è pari al 7,21%. Ma le persone senza lavoro sono oltre seimila. Ecco i principali dati diffusi dalla Uil, organizzazione sindacale particolarmente attenta agli aspetti quantitativi del mercato del lavoro, per il 2016.
L’indagine è basata su informazioni dell’Istat. Gli occupati – chi ha svolto almeno un’ora di lavoro - in Valtellina e Valchiavenna sono tornati a essere più di 78mila, passando dai 77.816 del 2015 ai 78.314 del 2016, su una popolazione totale di quasi 182mila cittadini. Sono ben tremila in più del 2012, quando erano scesi a poco più di 75mila, però rispetto al 2009 sono 2200 in meno. La crescita nel giro d’un anno è stata di 498 unità. Ma mentre sono aumentate le donne lavoratrici – ben 797 in più – c’è stato un calo degli uomini (299 in meno).
Una diminuzione che sicuramente è connessa a vari fattori e che, almeno in parte, può essere legata anche ai cambiamenti negativi registrati nel mercato del lavoro svizzero e in particolare nell’edilizia, un comparto quasi esclusivamente al maschile. Gli occupati sono cresciuti sia in tutto il Paese – arrivando a quota 22.757.838 – con un aumento di circa 300mila unità, sia in Lombardia, dove sono 4.327.699 e la crescita è stata di circa 72mila.
Il segno più riguarda anche Lecco e Como, per restare nelle province limitrofe, e come rileva dalla Uil Salvatore Monteduro «i dati Istat sul mercato del lavoro evidenziano che la ripresa economica, seppur debole, c’è stata». Cala di 176 unità il numero dei disoccupati - coloro che hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane precedenti e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive – in provincia di Sondrio. Ma si resta ben oltre quota seimila. C’è stata una netta riduzione dal 2012, quando la categoria comprendeva 7148 persone. Però rispetto al 2008 – quando erano meno di 3600 – l’incremento è evidente ed è una chiara testimonianza dell’andamento dell’economia locale.
La disoccupazione è diminuita sia in Italia – anche se riguarda ancora più di tre milioni di cittadini -, sia in Lombardia, con circa 18mila persone in meno in questa spiacevole categoria. Il trend di Sondrio rispecchia quello di Como (-699) e Lecco (-372 unità). Intanto il tasso di occupazione, un altro dato importante perché il numero di disoccupati non comprende coloro che si sono rassegnati e hanno smesso di cercare un posto, è cresciuto di mezzo punto, dal 64,99 al 65,48 %. Si tratta del più alto dal 2009. C’è qualche timido segnale positivo, insomma. Ma restano seimila valtellinesi che vogliono lavorare e non hanno un posto per farlo. Una situazione che rappresenta una chiara priorità per il territorio.
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