Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 25 Settembre 2013
La prima cantina
eco-compatibile
dove soffia la breva
Inaugurata ieri a Postalesio la CasaClima Wine - Costruita dalla famiglia Prevostini rappresenta
un modello di innovazione nella produzione di vini
Un concentrato simile di imprenditori, di esponenti del mondo della viticoltura, della ristorazione, e, più in generale, dell’economia locale, non si vedeva da tempo in Valtellina. Invece, lunedì, alle 19.30, di una vera e propria “processione” si è trattato, con meta il conoide di via Ganda Nuova, a Postalesio, su cui Mamete Prevostini, insieme al fratello Paolo e all’intera sua famiglia, ha messo su “casa”. Una cantina vinicola certificasta “CasaClima Wine”, perché la cantina tutta nuova, di proprietà del presidente del Consorzio tutela vini di Valtellina, è la quarta, in Italia, che ha ottenuto la certificazione dall’agenzia CasaClima di Bolzano rappresentata dal suo vicedirettore Ulrich Klammsteiner.
Ed è stato lui stesso che ha, poi, declinato il significato di una simile certificazione appannaggio, fino a ieri, solo di due cantine vinicole con sede a Collio, in provincia di Gorizia, e a Bolzano e di una terza in Toscana.
Prevostini si è ispirato a quella realizzata a Bolzano, nel pensare alla nuova location della sua casa vinicola. «Prima eravamo in affitto ad Albosaggia - precisa -, ma, poi, abbiamo cominciato a pensare che fosse preferibile realizzare una cantina di produzione tutta nostra e ci siamo orientati su questo conoide di Postalesio dove la “breva”, il venticello utile all’appassimento naturale delle uve, spira dalle 10 del mattino fino alle 18 della sera. L’ideale per favorire il processo di lavorazione delle uve che, voglio precisare, non ha nulla di artificiale».
E’ proprio questo il concetto che ha ispirato la famiglia Prevostini a parametrare la propria nuova costruzione sugli standard di sostenibilità ambientale previsti dall’agenzia CasaClima. «Avevo visto la cantina CasaClima altoatesina - ammette Mamete Prevostini - ed ero rimasto affascinato dalla filosofia che la ispirava. Allora, quando abbiamo messo a punto il progetto della nuova cantina, nel 2009, ho pensato che sarebbe stato bello importarla anche nella nostra struttura così da trasferire al consumatore il senso del rispetto della naturalità del prodotto. La nostra vuole essere, in parole povere, una sorta di innovazione nella tradizione, un riuscire a fare prodotti di alta qualità introducendo tecnologie nuove e ecosostenibili».
E l’impressione è che Prevostini ci sia riuscito realizzando una cantina a impatto zero, su 3000 mq e su tre piani «a scalare - precisa - perché le uve arrivano all’altezza del primo piano dove vengono, o depositate in cassetta all’interno per l’appassimento, quando destinate alla produzione dello Sforzato, o pigiate direttamente nell’atrio esterno e, poi, tramite una sorta di “pass”, trasferite in basso, al piano terra, per la fermentazione. Nell’interrato, infine, avviene l’affinamento del vino per il periodo necessario alla sua commercializzazione».
La vendemmia entrante, quindi, sarà il vero banco di prova della funzionalità della cantina per quanto, già lo scorso anno, vi si siano tenute le prove generali per una metà del prodotto vendemmiato a mano dai 15 dipendenti dell’azienda e dai lavoranti in vigna. «Un vero e proprio orgoglio per la nostra provincia - ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Severino De Stefani - il fatto di ospitare una cantina innovativa e ecosostenibile», mentre il sindaco di Mese, Luigi Codazzi, ha sottolineato il coraggio e la passione del suo conterraneo, «capace di investire nonostante il momento di crisi», e Federico Bonini, sindaco di Postalesio, ha premiato l’estetica e il rispetto dell’ambiente assicurato da Prevostini auspicando che la sua spinta in avanti «possa contribuire anche al recupero dei terrazzamenti abbandonati in zona».
© RIPRODUZIONE RISERVATA