Economia
Venerdì 03 Aprile 2009
La Passerini annuncia
<Chiudiamo Dolzago>
La proprietà della Passerini ha annunciato che venerdì 10 aprile chiuderà lo stabilimento di Dolzago. Andranno persi 75 posti di lavoro. Immediata la mobilitazione
Venerdì 10 aprile, i cancelli della Passerini chiuderanno per sempre, questa almeno è l’intenzione dei proprietari. Che hanno spiegato la decisione con i numeri del bilancio che - a loro dire - segnano un rosso irreversibile. «Questo - spiega Massimo Sala della Fiom-Cgil - ci hanno detto i titolari del gruppo nell’incontro di ieri in Confindustria Lecco. Ripeto e sottolineo ci hanno detto, perché l’azienda non ha portato alcun documento contabile a sostegno delle affermazioni». La Passerini lavora nella trafilatura ed estrusione dell’alluminio. La proprietà dell’impresa di Dolzago fa capo ad un gruppo bresciano, che possiede unità produttive anche in provincia di Brescia, nel Salernitano e in provincia di Latina.
Che margini ci sono per recuperare una situazione che pare sull’orlo del precipizio? Il sindacalista della Fiom spiega che il sindacato farà il possibile per salvaguardare l’occupazione, anche se il momento è quello che è. Ed è molto difficile trovare eventuali soluzioni di lavoro alternative. Insomma, la mobilità da posto a posto che in passato nel territorio si riusciva a fare, oggi è più complicata per non dire impossibile.
Molto preoccupato è il segretario della Fim-Cisl Mario Todeschini: «La situazione è difficile. Come sindacato, faremo tutto quanto ci è consentito sia in sede aziendale che istituzionale per salvare i 75 posti di lavoro. Nei prossimi giorni, cercheremo di capire quali possono essere gli interventi più efficaci».
Se la proprietà della Passerini dovesse confermare la decisione di chiudere, per i lavoratori si aprirebbero due possibilità. O la cassa integrazione straordinaria per cessata attività, o la messa in mobilità. Per ognuna delle ipotesi ci sono i pro e i contro, Con la cassa i lavoratori avrebbero una copertura economica più lunga, ma con la prospettiva di restare senza indennità fino all’autunno (visti i tempi di approvazione della cigs). Mentra la mobilità verrebbe concessa più in fretta, ma avrebbe una durata inferiore.
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