Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 08 Febbraio 2017
La parola d’ordine
di Ristorexpo 2017
«Evento ancestrale»
A Lariofiere apre domenica la manifestazione dedicata all’eccellenza enogastronomica e alle aziende. Ieri a Chiuro sotto la regia del Consorzio vini la presentazione.
Celebra vent’anni e sceglie di rievocare un’enogastronomia ancestrale. Perché questo è il tema attorno cui ruota RistorExpo 2017, salone professionale dedicato al settore Horeca, sul quale si alza il sipario domenica a Lariofiere di Erba, una quattro giorni - termina mercoledì 15 febbraio -, presentata ieri nella cornice di palazzo Andres Flematti a Chiuro, sede del Consorzio tutela vini di Valtellina, che gioca in un ruolo di protagonista, presente con una ventina di aziende del settore, tra le quaranta che rappresenteranno il nostro territorio.
Un aggettivo, ancestrale, che è «riferito ai profumi, agli odori, ai sapori e alle sensazioni che fanno parte della nostra storia e che talvolta non riusciamo a individuare» la sottolineatura di Giovanni Ciceri, ideatore e curatore della mostra, presidente di Lariofiere che la promuove di concerto con Confcommercio, rappresentata dalle due sezioni di Como e di Lecco, e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), in collaborazione con le principali associazioni del mondo enogastronomico.
«Siamo convinti che attraverso il recupero di questi elementi possa sorgere una nuova forma di enogastronomia che ha le fondamenta nel nostro passato e nel già vissuto dei nostri avi. Perché la ristorazione del futuro può svilupparsi mettendo in primo piano le emozioni positive del passato che non sono solo quelle portate dal cibo, ma anche quelle che vanno al di là della materialità». Per dirla in due parole, «voltiamoci avanti» lo slogan coniato da Giacomo Mojoli, giornalista, design thinking food and wine. «La grande sfida cui ci troviamo di fronte - ha puntualizzato -, è quella di tener conto del rapporto di ciò che la memoria ha generato nel mondo dell’enogastronomia, così come in quello del vino, ma guardando oltre, confrontandosi con quello che sta venendo avanti», al fine di «intercettare i flussi del gusto» ha aggiunto Ciceri.
«RistorExpo compie vent’anni, ma questa edizione è la quinta per il Consorzio tutela vini di Valtellina - la sottolineatura del presidente Mamete Prevostini -, che entra alla mostra in maniera molto incisiva e preponderante». Una presenza quinquennale, che ha dato e continua a dare risultati, secondo Prevostini: «In tal senso un plauso al Consorzio e a tutto il mondo del vino valtellinese, capaci di fare squadra, di trasferire le parole in fatti, come dimostra il rapporto con RistorExpo, che si sta consolidando di anno in anno, con risultati inaspettati».
Che uniti si vince, lo ha rimarcato anche Piero Ghisla, presidente Fipe di Confcommercio Sondrio: «Sono convinto che solo lavorando insieme si possa diventare e ottenere risultati positivi. Noi ci siamo, crediamo in RistorExpo, che è una vetrina per tutte le eccellenze del territorio». Opinione, questa, condivisa da Paolo Balgera, intervenuto nella duplice veste di produttore e di presidente di Assoenologi Valtellina: «Credo fortemente in questo connubio tra Consorzio e Ristorexpo. I nostri vini valtellinesi ultimamente stanno arrivando all’apice qualitativo, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. I nostri prodotti, oggi giorno, sono cercati anche sui mercati più disparati. Siamo presenti un po’ in tutto il mondo e sono convinto che questa edizione porterà risultati positivi».
«Il rapporto con la Valtellina è fondamentale, è diventato un grande matrimonio: siamo cresciuti insieme» ha voluto ribadire Ciceri, che riguardo al programma - in dettaglio è sul web all’indirizzo www.ristorexpo.com - ha evidenziato la Polonia che sarà il Paese ospite, mentre la regione sarà la Puglia.
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