La mannaia della Bce cala sui mutui. In un anno i tassi sono quintuplicati
Denaro più caro Gli effetti sui variabili, i cui interessi sono passati dallo 0,67% al 3,33%. Aumento dei costi anche per chi sottoscrive un nuovo contratto “fisso” che paga il 3,26%
Non solo il caro energia e l’aumento dei carburanti - che hanno causato incrementi a cascata su ogni tipo di bene -: anche i mutui variabili hanno subito nell’arco del 2022 un’impennata.
Secondo l’analisi di Facile.it, infatti, il rincaro medio è stato del 36% per le rate di un mutuo medio: analizzando un finanziamento da 126mila euro in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, a distanza di soli 12 mesi il mutuatario paga oggi una rata di oltre 160 euro in più rispetto a quella di partenza, con un tasso di interesse (Tan) che è passato da 0,67% a 3,33%. Il balzo è stato da 456 euro iniziali agli attuali 619 euro al mese.
Un salasso consistente, che non è nemmeno “consolidato”, considerato il fatto che la Bce ha già annunciato che nel 2023 continuerà ad aumentare gli indici, con inevitabili conseguenze anche sulle rate dei mutuatari. Inoltre, guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor), gli esperti prevedono che entro giugno l’Euribor a 3 mesi cresca ancora di quasi 1 punto e mezzo. Se queste previsioni si avvereranno, la rata mensile del mutuatario preso in esame arriverebbe addirittura a 718 euro, oltre 260 euro in più rispetto a quella sottoscritta a gennaio 2022.
Se i titolari di un mutuo a tasso variabile hanno subito il contraccolpo più pesante, quelli che hanno scelto il tasso fisso non sono comunque riusciti a evitare aumenti. Se per chi ha un mutuo in corso non è cambiato nulla, chi sceglie oggi di sottoscrivere questo tipo di finanziamento trova sul mercato indici più alti rispetto al passato. Analizzando le migliori offerte disponibili online, emerge che oggi per un mutuo fisso (126mila euro in 25 anni per un immobile da 180mila euro) i tassi di interesse (Tan) partono da 3,26% (con una rata iniziale di circa 614 euro); dodici mesi fa, invece, le migliori offerte partivano da 1,05%, con una rata di circa 477 euro. Dati alla mano, quindi, questo finanziamento oggi costa circa 137 euro in più al mese, vale a dire oltre 40mila euro in più di interessi se si considera l’intera durata del prestito.
«Il 2022 è stato caratterizzato da un aumento generalizzato degli indici dei mutui, un trend che potrebbe continuare anche nel 2023, soprattutto per quanto riguarda i tassi variabili - spiegano gli esperti di Facile.it -. In un contesto di grande cambiamento e dinamicità come quello attuale, dove la distanza tra tasso fisso e variabile si è ridotta, non sempre è semplice orientarsi: basti pensare, ad esempio, che oggi ci sono sul mercato mutui variabili con indici più alti rispetto a quelli fissi. Il consiglio, quindi, è di confrontare le offerte di più banche ed affidarsi a consulenti esperti per individuare il prodotto più adatto».
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