Economia / Morbegno e bassa valle
Domenica 11 Agosto 2013
La Cranchi rilancia
Quattro nuovi modelli
L’azienda vuole riconquistare fette di mercato
«Gli ammortizzatori sociali ci hanno aiutato
Per noi il capitale umano è una vera ricchezza»
Le acque sono agitate in tutti i settori dell’economia e il comparto nautico non fa eccezioni. Ma la Cranchi, storica azienda di Piantedo, ha ben chiara la rotta da seguire.
Anche nel momento più difficile, la dirigenza punta su nuovi modelli per riconquistare i propri clienti e sbarcare su nuovi mercati.
Le ragioni della crisi non vanno cercate nella sede della società valtellinese guidata dalla famiglia Cranchi.
In una fase critica per tutti i settori del manifatturiero, anche per le imbarcazioni c’è stato un crollo delle vendite a livello internazionale.
Le conseguenze si sono fatte sentire anche sugli ordini ricevuti dagli uffici commerciali della Cranchi, una realtà che pochi anni fa ha investito nella nuova sede di Rogolo per poter ampliare la gamma dell’offerta. «Per arginare questa fase abbiamo dovuto applicare gli ammortizzatori sociali facendo capo al ministero Lavoro e Politiche Sociali a Roma essendo un’azienda con più poli produttivi diversificati in diverse regioni, Lombardia e Friuli Venezia Giulia», spiega la dirigenza aziendale dopo il quarto anno di cassa.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali, a partire dal 2009 il personale è diminuito di oltre cento unità e oggi i dipendenti sono circa duecento. Le conseguenze più rilevanti hanno riguardato la sede friulana, dove la società ha messo in atto un percorso finalizzato alla riduzione dell’organico attraverso la ricollocazione dei dipendenti in altre aziende.
La società sottolinea che tutto il personale uscito dagli stabilimenti ha trovato una ricollocazione e che non ci sono stati licenziamenti. «Gli ammortizzatori sociali ci hanno aiutato ad affrontare la prossima stagione, sperando che questa crisi finisca e che si possa continuare con un po’ di ossigeno» sottolinea a questo proposito la direzione del personale.
Negli ultimi dodici mesi una trentina di persone hanno lasciato l’azienda. In base alla normativa, per un metà del personale ci saranno, se la domanda, come si ritiene, verrà accolta dal ministero, altri dodici mesi di cassa fino al 18 luglio 2014. «Per quanto riguarda fornitori e dipendenti, abbiamo sempre rispettato gli impegni assunti a livello finanziario.
Inoltre abbiamo sempre fatto tutto il possibile per evitare di perdere dei collaboratori. Il capitale umano rappresenta una vera ricchezza per la nostra azienda, anche perché si investono risorse considerevoli nella formazione delle maestranze. In conseguenza di questo percorso, i lavoratori che lasciano la nostra società possono contare su competenze apprezzate da altre aziende».
Ma nella difficile situazione ci sono anche elementi che lasciano sperare in un futuro più sereno. Anche in tempi di crisi, il cuore dello stabilimento ha continuato a battere e stanno per uscire alcuni modelli capaci di competere a livello globale. La nuova stagione di Cranchi si apre con quattro novità. Si tratta di uno yacht da 53 piedi della nuova linea Eco Trawler, uno yacht da 54 piedi della linea Hard top, un’imbarcazione sportiva entrofuoribordo da 27 piedi e un fuoribordo, Panama 29.
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