Investire a favore della parità di genere: «Una strategia che genera crescita»

Il convegno A Lariofiere un focus organizzato da Confindustria Como con Lecco-Sondrio. Le aziende trovano riscontro in termini di reputazione e posizionamento sui mercati

«La parità di genere rappresenta un obiettivo strategico e concreto e comporta un miglioramento delle performance aziendali e individuali, attraverso un processo di valorizzazione delle caratteristiche personali e professionali di ogni collaboratore e collaboratrice».

Questo in sintesi quanto emerso al convegno ospitato ieri a Lario fiere, moderato da Fabio Usuelli, responsabile Area Relazioni industriali, previdenza e welfare di Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio.

Come ha sottolineato Serena Costantini (Confindustria Como) che ha aperto i lavori insieme ad Aristide Stucchi (Confindustria Lecco e Sondrio), a Luca Alemanno, vice presidente Valore D e ad di Bolton Food e Barbara Falcomer , direttrice generale Valore D, la certificazione può contribuire sia a rafforzare la reputazione aziendale con conseguente aumento delle performance e attrazione dei talenti, sia in termini di riconoscimento istituzionale e posizionamento sui mercati per la capacità di innescare un circolo virtuoso che stimola anche la crescita economica.

«Con il 58 - 60% di occupazione femminile, la Lombardia è ben posizionata rispetto al resto di Italia, ma occorre un cambiamento culturale da parte di tutti» ha avvertito Anna Maria Gandolfi, che nel suo ruolo di Consigliere regionale di parità si occupa di discriminazione di genere sul luogo di lavoro spiegando come il 90% degli atti di discriminazione avvenga proprio nei confronti delle donne al rientro dalla maternità.

«Parlare di Diversity and Inclusion è una questione etica, significa parlare di diritti, il diritto di avere tutti le stesse opportunità. Oggi ci troviamo di fronte ad un grande ritardo e il tema va affrontato con senso di urgenza» ha commentato Luca Alemanno.

«Oggi le donne pagano il carico familiare» ha detto Barbara Falcomer aggiungendo che il ruolo delle piccole e medie imprese, come motore di cambiamento, è fondamentale per il paese Italia anche quando si parla di parità di genere.

È infatti con l’obiettivo di sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde nel percorso orientato al conseguimento della certificazione della parità che si muovono i bandi promossi da Regione Lombardia attraverso i fondi europei, hanno spiegato Anna Maria Zerboni e Carla Ingoglia di Unioncamere Lombardia.

La misurazione è un presupposto fondamentale per intraprendere un percorso di miglioramento e in questa direzione va l’Inclusion Impact Index Plus, uno strumento digitale gratuito messo a disposizione delle aziende che, come illustrato da Michael Carbone del Centro Studi Valore D, può mappare e misurare le proprie politiche di Diversità, Equità e Inclusione anche in vista della predisposizione del Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile che diversamente dalla vera e propria certificazione sulla parità di genere è obbligatorio per tutte le aziende con più di 50 dipendenti.

«Va sottolineato – ha evidenziato Aristide Stucchi - come il Pnrr contenga importanti misure che prevedono, tra l’altro, investimenti in infrastrutture sociali indicando proprio la parità di genere come priorità trasversale da perseguire direttamente o indirettamente in tutte le missioni del Piano.

Per questo la parità di genere diventa un obiettivo strategico reale per le nostre imprese, con la necessità di intraprendere azioni integrate e attivare strumenti a supporto, laddove la certificazione è lo strumento operativo che incentiva l’adozione di policy e misure concrete».

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