Inizia la vendemmia in Valtellina. «Annata difficile, ma i viticoltori si sono fatti trovare pronti»

Che vendemmia sarà? Abbiamo chiesto ad alcuni produttori qualche previsione sull’annata 2024, ancora presto per stilare giudizi, dalla sintesi delle impressioni registrate sembra che si sia tornati a una vendemmia “classica”, almeno per il periodo stimato della raccolta, con un avvio a partire da questo fine settimana, per entrare nel vivo verso il 10 ottobre. Una stagione complessa, con una primavera molto piovosa e fredda che ha rallentato il ciclo vegetativo, con problemi di malattie fungine come la peronospora che non hanno trovato impreparati i viticoltori valtellinesi.

“Credo che quest’annata sia stata molto difficile, ma vedendo le prime uve arrivare in cantina e quelle che sono ancora in pianta, ancora una volta le cantine e i viticoltori valtellinesi hanno dato una grande prova di professionalità”- il commento di Mamete Prevostini, Presidente del Consorzio di Tutela Vini dei vini di Valtellina. L’estate invece nei mesi di luglio e agosto ha visto caldo e in alcuni casi si è assistito anche a fenomeni di siccità estremi. “Siamo passati in pochi mesi da tantissima acqua alla siccità, una situazione anomala che ha premiato chi ha lavorato bene in vigna, anche se in molti casi solo grazie all’esperienza si è riusciti a salvare l’uva- continua Prevostini- ora, come dicevano i detti popolari di una volta, bisogna far lavorare il tempo”.

Settembre da sempre è il mese più importante per la maturazione del Nebbiolo, dovrebbe aver fatto la sua parte, soprattutto grazie all’escursione termica tra giorno e notte dando più struttura alle bucce, si spera che il tutto non venga pregiudicato con la tanto temuta pioggia. Un periodo quello della raccolta dove si parla anche di prezzo dell’uva, un tema dove è cruciale il ruolo del Consorzio. “Negli ultimi anni sono stati passi avanti per quanto riguarda la remunerazione delle uve, che deve garantire una sostenibilità anche economica a tutta la filiera. La struttura della viticoltura valtellinese vede tutti impegnati, dalle cantine ai viticoltori, per fare in modo che il valore medio del nostro prodotto possa continuare a crescere per poter pagare sempre meglio l’uva- chiosa Prevostini- poi il prezzo finale è determinato dal mercato, con l’incontro di domanda e offerta”.

Le previsioni che interessano maggiormente produttori e cantine sono quelle del meteo, con il naso all’insù e smartphone in mano sperando in giornate asciutte e finestre soleggiate per mettere al sicuro l’uva. “E’ ancora presto per fare previsioni su questa annata, bisognerà aspettare di entrare nel clou della raccolta delle uve di rosso di Valtellina e del Valtellina superiore- spiega Danilo Drocco, direttore della cantina Nino Negri- Al momento possiamo dire che siamo molto soddisfatti delle uve raccolte per i bianchi, una tipologia che in Valtellina sta prendendo sempre più piede, visto anche il trend di consumi, anche se le nostre zone sono più rinomate per i rossi”.

Oltre ai bianchi e basi spumante, è già andata in onda anche la vendemmia in cassette per lo Sforzato di Valtellina. “Abbiamo portato a termine la vendemmia in cassette per le uve nelle vigne più alte in particolare in Valgella, una sotto-zona che come nelle recenti annate ci sta regalando grandi soddisfazioni- commenta Pietro Bettini, titolare della cantina F.lli Bettini di San Giacomo di Teglio- Per noi è importante selezionare le uve migliori riservate all’appassimento per lo Sforzato, un vino a cui la nostra azienda tiene molto visto che siamo stati tra le prime cantine a produrlo. Ora speriamo nel bel tempo per portare a casa il nostro lavoro e quello dei nostri conferitori, una rete di viticoltori che seguiamo durante l’anno con un protocollo dedicato per i trattamenti e un’assistenza tecnica”.

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