Industria a Sondrio: cresce il fatturato e segnali di ripresa
iI numeri dell’Osservatorio congiunturale che ha preso in esame i territori di Lecco e Sondrio. «Un lieve incremento per i principali indicatori».
Da gennaio a giugno il fatturato è cresciuto e per la seconda parte dell’anno si prevedono nuovi e più rilevanti miglioramenti: il 2015 ha il segno più. Per le imprese dei territori di Lecco e di Sondrio si rilevano andamenti favorevoli sia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sia nel confronto con i sei mesi precedenti.
Arrivano buone notizie dall’Osservatorio congiunturale relativo al primo semestre 2015 realizzato da Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como. L’analisi delinea uno scenario generale caratterizzato da una lieve ripresa per i principali indicatori esaminati. Nelle tre province il fatturato di tutte le imprese considerate mostra dinamiche positive. La variazione rispetto al corrispondente semestre del 2014 rivela un +1,5%. Il dato congiunturale si attesta invece a +2,5%. Le previsioni sulla seconda metà dell’anno fanno segnare un +2,2% e confermano il permanere della situazione rilevata tra gennaio e giugno. Le aziende del campione rivelano una forte propensione al commercio internazionale. La struttura geografica delle vendite evidenzia infatti come, in media, il 41% del fatturato sia realizzato oltre i confini nazionali. Il principale mercato estero di riferimento è rappresentato dai paesi dell’Europa Occidentale, che assorbono oltre la metà delle esportazioni (il 22,6% del fatturato totale), mentre verso l’Europa dell’Est è diretto il 3,9% delle vendite.
Ulteriori aree di interesse riguardano gli Stati Uniti (3,3%), i Brics (3%), l’Asia Occidentale (2,7%) e l’America Centro-Meridionale (1,4%). La quota di fatturato generato sul mercato domestico è pari al 59%. All’interno del campione le imprese mostrano attitudini diverse nei confronti dell’export. Le imprese di medie dimensioni (oltre i 50 occupati) fanno emergere una maggior propensione all’esportazione, con un 50% del fatturato totale realizzato oltre i confini domestici. Per le aziende di minori dimensioni l’export contribuisce invece a determinare il 34% delle vendite.
Considerando il settore merceologico, le aziende più̀ attive risultano essere quelle metalmeccaniche, con un export pari a circa il 51% del fatturato. Le imprese tessili e quelle degli altri settori mostrano comunque una grande attenzione agli scambi internazionali rispettivamente con una percentuale del 35% e del 37%. L’esame dei giudizi riguardanti l’andamento degli scambi nel trimestre aprile-giugno delinea andamenti favorevoli, sia sul versante domestico, sia a livello di export. Il giudizio prevalente è stato la stabilità, indicata per quasi la metà del campione (47%). In questo contesto le indicazioni di maggiore intensità̀ degli scambi hanno superato quelle di rallentamento (in media 36% contro 17%). Per le aziende dei territori di Lecco e di Sondrio l’indicatore associato al fatturato segue sostanzialmente quanto rilevato a livello generale. Risultano infatti variazioni positive sia a livello tendenziale (+2,2%), sia sul fronte congiunturale, anche se di entità̀ più̀ contenuta (+0,8%). Sul versante previsionale, invece, il dato mediamente riscontrato si attesta a +2,8%.
Le aziende non hanno segnalato un peggioramento dei rapporti con gli istituti di credito nel corso dei primi sei mesi dell’anno. La maggior parte dei giudizi indica stabilità sia in termini di spese e commissioni bancarie (76,3%), sia in termini di disponibilità̀ di espansione delle linee di credito (72,4%). Permangono ancora situazioni di criticità̀ e casi in cui di peggioramento, che riguardano una percentuale delle aziende del campione compresa tra il 6 e il 7%. Nei primi sei mesi del 2015 lo scenario occupazionale per le imprese delle tre province ha mostrato una generale tendenza alla stabilita.
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