
Indagine di Confapi Lecco e Sondrio: l’86% delle aziende favorevole al nucleare
Lecco e Sondrio
E’ l’atomo la soluzione ai rincari dei costi energetici. E’ quanto pensano le aziende di Confapi Lecco Sondrio: l’86% delle imprese vuole il ritorno del nucleare nel nostro Paese, l’88% chiede a gran voce la creazione di un mercato unico europeo dell’energia. E’ quanto emerge da un’indagine sul tema realizzato dal Centro Studi di Confapi Lombardia, che ha coinvolto circa 100 associate.
Il post-Covid ha evidenziato il problema energetico per imprese e famiglie, con i costi alle stelle che pesano sulle PMI. Per ridurre i consumi, il 70% delle aziende ha adottato misure di efficientamento, ma solo il 25% utilizza strumenti avanzati di monitoraggio.
Il Governo ha incentivato le fonti rinnovabili, attirando l’interesse dell’80% delle aziende, tuttavia soltanto il 47% ha installato impianti a causa della burocrazia e dei tempi lunghi (oltre sei mesi per il 53%).
Secondo l’indagine di Confapi Lecco Sondrio, l’86% degli imprenditori vuole il nucleare per garantire l’autonomia energetica e la competitività del Paese, ritenendo inoltre inopportuno un nuovo referendum sul tema (85%). L’88% delle aziende sostiene poi la creazione di un mercato unico europeo dell’energia per stabilizzare i prezzi e rafforzare le istituzioni UE.
«I dati confermano una situazione che denunciamo da tempo: il costo dell’energia continua a pesare in modo insostenibile sulle nostre pmi, mettendo a rischio la loro competitività e il futuro del nostro tessuto produttivo»– commenta Enrico Vavassori presidente di Confapi Lecco Sondrio, che chiede che le imprese non siano più lasciate sole di fronte a un mercato energetico squilibrato, che la transizione energetica non sia frenata dalla burocrazia e il dibattito sul nucleare non resti ancorato su posizioni ideologiche ma si affronti con pragmatismo.
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