In tre anni chiuse 33 filiali bancarie. Sei paesi lecchesi non hanno sportelli

Trend Il convegno sulla desertificazione organizzato dalla categoria dei bancari della Cisl. Inevitabili le conseguenze sull’occupazione, in dodici mesi gli addetti sono calati del 13%

Il termine desertificazione rende bene l’idea di quanto sta accadendo, specie nei centri di minori dimensioni in relazione ai servizi anche primari offerti ai cittadini.

In questo contesto, le banche non fanno eccezione, con quello che ne consegue per gli utenti: aziende e famiglie (ma soprattutto gli anziani) sono destinati ad incontrare difficoltà crescenti quando si troveranno nella condizione di entrare fisicamente in uno sportello per compiere operazioni. Se ne è discusso nell’ambito del convegno che First, Fnp e Ust della Cisl Monza Brianza Lecco hanno organizzato sul tema “Desertificazione bancaria e digitalizzazione”. Durante l’iniziativa è emerso che circa il 40% dei Comuni italiani alla fine del 2022 risultavano sprovvisti di un istituto di credito: 4 milioni di persone non possono dunque aprire con conto corrente o prelevare al bancomat nel proprio comune di residenza.

Se il fenomeno, ad oggi, è più marcato al sud, anche sul nostro territorio la progressione 2018-2021 dimostra chiaramente che la tendenza dei grossi gruppi bancari (ad oggi controllano il 50% del mercato privato) è di chiudere gli sportelli nei paesi più piccoli (ma non solo) riducendo i costi di gestione.

Su Lecco, negli anni tra il 2018 e il 2021, il numero degli sportelli bancari è calato da 209 a 176 (-33): ad Annone Brianza, Carenno, Morterone, Rogeno, Sirtori e Verderio non è possibile recarsi in banca e in altri 18 paesi resiste un solo sportello bancario, con il rischio di rimanere scoperti nel giro di qualche anno. Queste chiusure ovviamente si ripercuotono anche sulla situazione occupazionale, con un calo degli addetti del 13,66% tra il 2020 e il 2021. Unica eccezione nel mondo bancario sono quelle banche che, della prossimità con il territorio, hanno fatto il loro valore fondante come le banche di credito cooperativo e il Banco Desio.

Sono dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria creato dalla First Cisl nazionale (il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority) che impattano fortemente sui territori e che hanno portato la segreteria generale della First ad organizzare - insieme alla Cisl Mbl e alla Fnp Mbl – il convegno di ieri, al quale hanno partecipato l’economista Alberto Berrini, i sindaci di Lecco e Seregno, Giovanni De Santis del Banco Desio e della Brianza, il presidente della Bcc di Carate Brianza Ruggero Redaelli, il segretario generale aggiunto di Confartigianato Lecco Vittorio Tonini e Piero Dell’Oca, consigliere di Api Lecco Sondrio.

Difficile dunque la situazione in cui si trovano soprattutto i più anziani, costretti a spostamenti scomodi e ad approcciare il digitale, ma anche le imprese, che perdono un interlocutore importante nei momenti di richiesta di credito necessario per gli investimenti.

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