Imprese del turismo
e danni da Covid
Ci sono 33 milioni
Definiti i criteri per l’assegnazione. alle diverse imprese attive nei comprensori sciistici. «L’obiettivo: i giusti ristori prima della nuova stagione»
La giunta regionale, su proposta dell’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, ha approvato i criteri di assegnazione dei contributi, per un totale di 33,8 milioni, a sostegno delle imprese turistiche all’interno dei comprensori sciistici danneggiate nella stagione invernale 2020/2021 dalla mancata apertura al pubblico degli impianti e delle piste per i provvedimenti connessi all’emergenza sanitaria.
Sono interessati dalla misura 58 Comuni lombardi in 7 province. In Valtellina sono Aprica, Bormio, Campodolcino, Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Lanzada, Livigno, Madesimo, Piuro, Teglio, Tirano, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva e Villa di Tirano. In provincia di Lecco Barzio, Casargo, Esino Lario, Margno, e Moggio.
Le imprese beneficiarie della misura possono essere ricondotte alle attività esercitate in forma di impresa, iscritte al registro delle imprese con i relativi codici Ateco.
Dovranno risultare attive al momento della presentazione dell’istanza e avere sede operativa nei Comuni inseriti all’interno dei comprensori sciistici. Il valore del contributo per le attività ricettizie è modulato in base alle differenti tipologie di strutture alberghiere ed extralberghiere, alle dimensioni (numero di posti letto), alla capacità ricettiva e alla categoria (classificazione). L’indennizzo può variare da 15mila euro fino a 50 mila euro. L’operatore economico ha diritto ad un ristoro per ogni unità operativa localizzata nel territorio di uno dei Comuni ricompresi nei comprensori sciistici, entro il triplo del contributo previsto per l’unità operativa maggiormente contribuita.
Nel restante settore relativo all’erogazione dei servizi, l’indennizzo varia dai 5 agli 8 mila euro.
Il requisito formale di ammissibilità è il calo del fatturato pari almeno al 30% nel periodo tra il 1° novembre 2020 ed il 30 aprile 2021 rispetto al medesimo periodo della stagione sciistica 2018-2019, da autocertificare nella presentazione della domanda. Per le imprese non attive nel 2018 il requisito formale di ammissibilità consiste nell’iscrizione nel registro delle imprese con stato attivo a partire dal 1° gennaio 2019.
«Dopo la mancata apertura degli impianti di risalita il 14 febbraio - commenta l’assessore regionale a montagna, enti locali e piccoli Comuni Massimo Sertori- con il ministro al Turismo si è innescata una intensa attività per la creazione degli indennizzi che ha visto un lavoro sinergico tra Regioni e Governo. Dapprima - continua- con la delibera dei maestri di sci, ora con quella delle imprese turistiche e a breve con l’erogazione degli indennizzi agli impianti di risalita, l’obiettivo è quello di fornire i giusti ristori agli operatori prima di affrontare la nuova stagione turistica invernale».
«Dopo mesi di sofferenza, finalmente una buona notizia per operatori ed imprese turistiche che sono il volano dell’economia della montagna. Una notizia positiva che dimostra la volontà di valorizzare una destinazione che rappresenta il 40% del territorio regionale, anche in vista delle Olimpiadi 2026» ha detto l’assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni
Sono ammissibili al contributo alberghi e residenze turistico alberghiero, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze gestiti in forma imprenditoriale, residence (foresterie e locande), aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte, agenzie di viaggio e Tour Operatori (inclusi i consorzi turistici).
Secondo i limiti previsti dalla delibera, sono inoltre ammesse ad un contributo forfettario gli esercizi riconducibili ai codici ateco della ristorazione con e senza somministrazione, gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina, nonché i noleggi di attrezzature sportive e ricreative.
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