Economia / Tirano e Alta valle
Giovedì 12 Aprile 2018
«Impianti a Valfurva, pronti per la svolta»
L’imprenditore bergamasco Cagnoli parla del progetto e sogna il collegamento con Bormio. «Disposti a fare degli investimenti importanti, è il momento di osare a patto che tutti gli attori diano una mano».
Impianti di sci di Valfurva, operazione rilancio sempre più vicina. Ad avviare il nuovo corso è un manager che nella sua lunga carriera ha toccato tanti ambiti, più prettamente industriali o legati a passioni che col tempo si sono trasformate anche in occasione di business. Stavolta la sfida del bergamasco Giovanni Cagnoli arriva sulle nevi di Santa Caterina Valfurva, uno dei comprensori sciistici più noti a livello nazionale, sede - fino al dicembre 2016 - di gare di Coppa del mondo e nel 2005 in prima fila per i Campionati mondiali di sci alpino che si sono svolti a Bormio.
Qui Cagnoli è già intervenuto rimettendo a lucido il Sunny Valley, esclusivo rifugio a 2.700 metri d’altezza nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio. Ora rilancia e pensa in grande, rilevando gli impianti di Santa Caterina Valfurva con un progetto ambizioso: creare le condizioni per un collegamento tra le piste locali e quelle di Bormio, che ridarebbe slancio a tutto il movimento dell’Alta Valle. Così la giornata di oggi, giovedì 12, diventa decisiva, con l’appuntamento per il closing nel pomeriggio nello studio del notaio Pierluigi Corradini di Bormio e la convocazione nello stesso giorno dell’assemblea dei soci della società fissata dal presidente Bernardino Confortola. Se non ci saranno sorprese clamorose, al momento da escludere, Carisma, la finanziaria di Cagnoli, rileverà le quote di maggioranza di Sci (Santa Caterina Impianti Spa) attraverso un aumento di capitale inaugurando ufficialmente la nuova avventura. «Credo possano esserci buone possibilità di rilancio per questa società - spiega Cagnoli -: noi abbiamo le idee chiare e siamo pronti a fare degli investimenti importanti legati agli impianti, ma a questo punto è necessario che anche gli enti, la Regione innanzitutto, faccia la sua parte».
Cagnoli cita un esempio importante: «Basta vedere come il vicino Trentino sia in grado di supportare a livello economico gli operatori per poi avere ricadute sul territorio che interessano tutti. So che l’idea di collegare le piste di Santa Caterina e Bormio non è nuova, ma credo sia arrivato il momento di osare, a patto che tutti gli attori in campo dimostrino con i fatti di dare una mano». Il messaggio di Cagnoli (che ha passato il testimone a Roberto Prioreschi alla guida di Bain & Company, società di consulenza strategica a livello internazionale) è chiaro: sono pronto a scendere in campo, ma tutto il territorio deve capire le reali potenzialità del piano di sviluppo, supportandolo non soltanto a parole. Quando l’operazione sarà completata ho una fitta agenda di incontri che mi porterà in Regione, sentendo poi anche tutti gli altri interlocutori del territorio».
Una trattativa che i più danno già come conclusa, anche se nessuno vuole esporsi prima della chiusura favorevole dell’aumento di capitale della società. In realtà un primo abboccamento pare ci sia già stato con il primo cittadino Angelo Cacciotto e altri ne dovrebbero seguire a breve: Cagnoli non è tipo da perdere tempo, e se fa questo passo potrebbe avere già incassato interessamenti da parte di soggetti pubblici. Viene però spontaneo chiedergli perché non ha mai pensato a investire sulle nevi di casa, quelle bergamasche: «Non c’è mai stata opportunità di business in Val Brembana o Seriana. In Valtellina è diverso, perché avendo già un resort di proprietà, ho intravisto potenzialità importanti». Il comprensorio di Santa Caterina dispone di 35 chilometri di piste che si incrociano tra quota 1.738 metri (del paese) e 2.800 (i pendii del monte Sobretta), con dieci impianti di risalita, tra cui una recente cabinovia da 8 posti.
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