Il turismo di lusso si fa spazio nel Lecchese
Lavori in corso in via Spirola, nascerà un locale di alto livello. Spa e camere alle Caviate. Qc Terme a Mandello. Nell’economia lecchese il turismo ha un ruolo sempre più centrale e il tentativo sembra essere quello di puntare su un target alto. Dadati: «Ottimi segnali, ma ora serve sostenerli»
Progetti avanzati per nuove strutture ricettive di alto profilo sia nell’ex Inpdap a Pescarenico sia nell’ex Villa Brick alle Caviate. Ma non solo. In via Spirola, da qualche giorno sono stati avviati i lavori sulla moderna palazzina al civico 17. La comunicazione di avvio del cantiere parla chiaro: la destinazione d’uso è in procinto di cambiare da residenziale a ristorazione e all’orizzonte c’è appunto l’apertura in estate di un ristorante di alto livello, probabilmente (ma da questo punto di vista si attendono conferme) con la disponibilità anche di alcune camere.
Cambio di orientamento
Insomma, se si considera anche l’intenzione già espressa da QC Terme di realizzare un centro termale con relativo albergo a Mandello, si può ormai affermare che il business della ricettività di lusso abbia ormai stabilmente scoperto il capoluogo, il suo hinterland e più in generale il basso Lario lecchese. Secondo Fabio Dadati, a sua volta imprenditore nel settore e titolare della delega al turismo nella giunta di Camera di Commercio ComoLecco, questi elementi rappresentano l’embrione di un potenziale ancora tutto da sviluppare.
«L’arrivo di simili strutture – spiega Dadati – è sicuramente una buona notizia. Allo stesso tempo, queste iniziative pongono il sistema di fronte ad una sfida: sostenerle. Altrimenti si rischia che dopo pochi anni questi alberghi devono cambiare gestione o chiudono».
Negli ultimi dieci anni, sottolinea Dadati, gli alberghi in provincia di Lecco sono calati da 105 a 64. Per quanto riguarda invece i cambi di gestione, recentemente il Bianca Relais di Oggiono è entrata nel gruppo R Collection, al quale fanno capo una decina di altre strutture, tra cui il Royal Vittoria di Varenna. Il tema però è anche quello delle filiere in grado di sostenere simili iniziative.
Gruppi
«Tranne QC Terme – prosegue Dadati – nessuna delle ipotesi di cui si discute su Lecco e dintorni, almeno per quello che so, è riconducibile a gruppi alberghieri grandi e strutturati come quelli attivi sull’altro ramo del Lago di Como. Profili ricchi di competenze, capacità di investimento, network di relazioni e capacità di muoversi nel mondo. In altre parole, una professionalità e un background storico oggi del tutto assente a Lecco e in provincia. Realtà di quelle dimensioni, però, possono arrivare anche da noi perché il lato comasco inizia a essere saturo. È necessario però che il sistema si attivi, in primo luogo sul fronte delle infrastrutture. A Lecco, per esempio, manca un centro congressi polifunzionale dove poter ospitare convegni legati a università, industria e ricerca. A questo proposito sarebbe importante recuperare Villa Ponchielli e Villa Gomes con un accesso a lago. Anche l’idea lanciata alla festa delle imprese del vostro quotidiano a dicembre rispetto alla creazione di un corso di laurea in ingegneria biomedica in collaborazione con Villa Beretta e la Nostra famiglia è molto importante».
Insomma, qualcosa si muove. Tra sei mesi il cantiere di via Spirola sarà chiuso e aprirà i battenti il nuovo ristorante di alto profilo, vicino al Lungolago. Sul fronte degli altri alberghi, Gattinoni stesso aveva chiarito che «alle Caviate il progetto si è evoluto per esigenze della Soprintendenza, mentre in piazza Diaz abbiamo dovuto discutere sul passaggio di sottoservizi tra un capo e l’altro dell’area. Risolti questi aspetti, entrambi i progetti sono ora molto vicini ad essere presentati».
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