Economia / Morbegno e bassa valle
Domenica 09 Ottobre 2016
Il passaparola, nuovo marketing
per le imprese
Conoscenze in rete: giovedì mattina alla Brace di Forcola presentato il gruppo Business network international. I promotori: «In rete per aumentare i contatti di lavoro».
Certificare il lavoro e le competenze degli altri, perché li conosci, perché hai scelto di creare con loro una rete sociale che orienti affari, acquisizioni clienti e business. Riunirsi una volta alla settimana in un “bistrot”, in un posto “da colazioni”, prendere cappuccio e brioche assieme e mentre si mangia, di mattina presto si cercano di intrecciare relazioni utili agli affari.
Si presenta così alla Brace di Forcola il primo gruppo valtellinese aderente a Bni, Business network international, quella che viene definita «la più grande organizzazione di scambio referenze a livello mondiale». Giovedì in mattinata nelle sale della Brace a partire dalle 7,15 c’è stata la prima riunione pubblica di questo tipo di organizzazione in cui i quaranta aderenti e promotori hanno spiegato il senso di questa nuova iniziativa. Imprenditori valtellinesi, titolari di azienda, titolari di attività commerciali, liberi professionisti, specialisti di tecnologie informatiche.
Ad ascoltarli oltre 250 uditori, a loro volta imprenditori, titolari di azienda, titolari di attività commerciali e così via. «Il fine di questa forma di aggregazione a Bni - ha spiegato nella introduzione Paolo Belli, imprenditore, referente del gruppo nato in Bassa valle - è aiutare i membri ad aumentare il proprio business tramite un programma sperimentato. Un metodo basato sul passaparola strutturato, positivo e professionale e che permetta di sviluppare relazioni significative e a lungo termine con imprenditori e professionisti». Per generare affari, ognuno in caso intercetti esigenze e richieste di servizi o lavoro, che possano essere offerti da o a qualcuno del gruppo, spende il nome, mette in contatto, fa “viaggiare” i biglietti da visita e appunto, le “referenze”. «Io - ha spiegato Paolo Belli, che opera nel campo della “green economy” - ho conosciuto Bni negli Stati uniti andando a trovare mio fratello che vive e lavora là. Ho scoperto che operatori di rami diversi con cui ti trovavi ad avere a che fare, ti segnalavano per altri tipi di servizio, nominativi di loro fiducia.
Parli con un agente immobiliare, mentre discuti gli dici che ti serve un’auto, lui ti indirizza alla concessionaria in cui è attivo un rivenditore che è iscritto a Bni e di cui ha fiducia, non vai al buio, sei presentato. Questo è scambiare referenze». In Bni, Business Network International i “gruppi” si chiamano “capitoli”. In Italia ci sono 4.800 membri di Bni, attivi in 72 province italiane, oltre 100 i “capitoli”. Ci sono capitoli a Lecco e ora ne parte uno in Valtellina. Il tutto, per incrementare il business. Alla Brace ieri erano presenti tantissimi imprenditori e professionisti, ad ascoltare, a prendere informazioni. «Al centro della nostra filosofia - ha spiegato il direttore nazionale di Bni Italia, il piemontese Paolo Mariola - c’è l’idea del “givers gain”, io porto clienti a te, tu sarai motivato a portarne a me: la logica è, che chi dà riceve». La non reciprocità dell’attività di promozione non è ammessa. Importante, nel capitolo, quindi nella rete di attività che si crea, trova spazio solo un esponente per ogni categoria commerciale, non si creano competizioni all’interno, ci si incontra una mattina alla settimana, sempre alle 7,15 e si fa “colazione di affari” studiando nuove sinergie e obiettivi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA