Il Natale difficile
dell'industria lecchese

E' un momento difficile per l'economia. Anche tante aziende lecchesi hanno dovuto fermare gli impianti per mancanza di ordini, o facendo ricorso alla cassa integrazione o prolungando la chiusura natalizia

Un Natale un po’ così per l’economia lecchese. Incertezza, imprevisti, problemi. Poche cose sembrano andare per il verso giusto. E poche sono le imprese che possono festeggiare in serenità. Anzi, tante aziende hanno dovuto allungare il periodo di chiusura natalizia per mancanza di ordini. Altre, per la stessa ragione, devono ricorrere alla cassa integrazione. Problemi e incertezza domineranno anche il Natale di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Quasi quattromila sono in cassa integrazione. E c’è anche chi sta peggio, perché è in mobilità o perché il contratto a termine non è stato rinnovato. Sono disoccupati gli uni e gli altri, anche se i primi (quelli in mobilità) possono almeno beneficiare di un indennizzo. E pure i tre mesi di avvio del 2009 si annunciano difficili. Solo nella tarda primavera i mercati dovrebbero ricominciare a muoversi. Fino ad allora non resta altro da fare che resistere, con la speranza che non siano troppe le imprese e i posti di lavori rimasti sul campo. <È stato un anno a due facce - nota Giovanni Maggi, vice presidente di Confindustria Lecco -. Fino a settembre i fatturati di quasi tutte le imprese erano in linea con i budget. Poi la crisi americana ha bloccato i mercati. E gli ordini hanno subito una caduta. Secondo le previsioni, anche nel primo trimestre 2009 la domanda sarà quasi ferma. I primi segnali di ripresa dovrebbero arrivare ad aprile. Come Confindustria Lecco ci siamo subito mossi per tamponare l’emergenza finanziaria di tante imprese. Abbiamo destinato 300 mila euro per evitare il blocco del credito e abbassare il costo del denaro. E abbiamo concordato con le banche di tenere riunioni periodiche per tenere sotto controllo le situazioni più a rischio. Mentre - prosegue Maggi - in un’ottica strategica abbiamo affidato allo studio Ambrosetti una ricerca sul manufatturiero lecchese: punti di forza e debolezza, prospettive, correttivi e interventi da programmare. L’analisi verrà presentata alla nostra assemblea di giugno. Poi, bisognerà lavorare tutti assieme per rafforzare la nostra industria. Siamo convinti che da questa crisi si uscirà più in fretta se nel territorio si riesce a realizzare un’azione di gruppo tra tutti i protagonisti istituzionali ed economici. Questo non è il tempo delle primedonne, ma del gioco di squadra fatto dai "mediani">.

Economia

Martedì 23 Dicembre 2008

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