Il giorno dello sciopero generale
di Cgil e Uil: cortei a Lecco e Sondrio

Stop in tutti i settori pubblici e privati. Escluso il trasporto ferroviario. La mobilitazione contro la manovra del governo

Stop in tutti i settori, pubblici e privati, lo sciopero generale di oggi riguarderà la giustizia, la sanità, ma anche gli autobus e gli aerei con la sola esclusione dei trasporti ferroviari.È stato infatti revocato nel tardo pomeriggio di ieri lo sciopero che dalle 9 alle 13 avrebbe dovuto interessare il personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord. «La circolazione dei treni in Lombardia sarà regolare anche su rete Ferrovienord - ha annunciato Trenord-. Dallo sciopero erano già escluse le linee su rete Rfi».

Per capire esattamente quali saranno gli effetti della mobilitazione che in tutti i settori, tolti i trasporti, durerà otto ore bisognerà attendere la fine della giornata. Anche in provincia di Sondrio Cgil e Uil hanno invitato le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero generale e a manifestare nel presidio che si terrà stamattina dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura di Sondrio per portare in piazza il dissenso contro la legge di bilancio 2025 giudicata «iniqua e insufficiente, che non dà risposte a lavoratori e pensionati e che aumenta il disagio sociale».

A Lecco concentramento degli aderenti ai due sindacati, o di chi vuole ascoltare le loro ragioni, avverrà nel parcheggio della Meridiana, alle 9.15 e alle 9.20 il corteo partirà verso il Comune attraversando via Amendola, quindi rotonda della piccola, a destra su via Digione, alla rotonda si dirigerà verso viale Dante, quindi verso via Cairoli, via Cavour e infine in piazza Diaz. Lì si terrà il presidio con gli interventi del segretario generale Diego Riva e del coordinatore della Uil del Lario Dario Esposito.

La mobilitazione è stata proclamata per cambiare la legge di bilancio e per chiedere l’aumento di salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e tutti i servizi pubblici, «perché si investa di più e meglio in politiche industriali e si intervenga sull’emergenza abitativa e sul caro affitti e si ripristini l’equità fiscale, perché salari e pensioni sono ingiustamente tassati di più di profitti e speculazioni e perché serve nera progressività. Ricordiamo che sono dipendenti e pensionati a pagare il 90% dell’Irpef a seguito dell’insufficiente contrasto all’evasione fiscale». Austerità Una scelta, quella delle due sigle sindacali, dettata dal forte rischio di 7 anni di austerità che acuiranno la perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Secondo i sindacati, la manovra rappresenta infatti un passo indietro per il Paese. «La Legge di Bilancio 2025 è totalmente insufficiente per rispondere alle sfide del Paese e migliorare le condizioni di vita delle persone - dichiarano o due segretari generali provinciali di Cgil e Uil Guglielmo Zamboni e Fabrizio Tresoldi - . Questa manovra non garantisce un reale sostegno alle famiglie e ignora i problemi del precariato, della povertà lavorativa e delle diseguaglianze territoriali. È per questo che dopo la tornata di assemblee abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero». Cgil e Uil chiedono interventi decisi per aumentare salari e pensioni, evitando misure “spot”, per rifinanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, per investire in politiche industriali e strategie per affrontare il caro affitti, per combattere la precarietà e il lavoro nero, garantendo diritti e tutele per tutti i lavoratori e per riformare il sistema fiscale che garantisca una maggiore equità, colpendo l’evasione e redistribuendo le risorse. Intanto sempre ieri il presidente della terza sezione del Tar ha respinto il ricorso d’urgenza promosso da alcuni sindacati contro la precettazione dello sciopero di oggi firmata da Matteo Salvini. Lo ha fatto sapere il ministero dei Trasporti, precisando che il ministro esprime «grande soddisfazione»..

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