
Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 17 Aprile 2025
Il futuro della Banca popolare di Sondrio, presentato il piano. «Vogliamo innovare servizi e business»
Prima tappa del roadshow al teatro Sociale. Pedranzini:« Possiamo continuare a valorizzare questo modello, per restare fedeli alla nostra missione di sempre e, allo stesso tempo, continuare a competere efficacemente»
Sondrio
Il futuro della Banca Popolare di Sondrio, alle prese con le incertezze rappresentate dall’offerta pubblica di scambio di BPER, ma anche da condizioni geopolitiche certo non favorevoli. Un futuro rappresentato dal Piano industriale 2025-2027, un piano ambizioso ma credibile, che è stato presentato ieri nella prima tappa del roadshow rivolto a clienti e imprenditori del territorio.
«Come tutti sappiamo, la nostra banca è soggetta a un’offerta pubblica di scambio promossa da BPER – ha esordito il presidente della Popolare, Francesco Venosta, che ha introdotto il partecipato incontro al Teatro Sociale di Sondrio -. Ciò impone a tutti noi, in particolare a chi riveste posizioni di responsabilità all’interno della banca, specifici e rigorosi doveri di condotta neutrale, i cosiddetti “passivity rules”. La banca, a questo proposito, si esprime solo ed esclusivamente nei casi, nei tempi e nelle forme stabilite dalla legge, attraverso comunicati ufficiali, come ad esempio quello approvato dal Consiglio di Amministrazione l’11 febbraio scorso, che è stato reso pubblico secondo le modalità previste dalla normativa. Il tema del nostro incontro odierno, dunque, non è rappresentato dall’offerta sopra menzionata. Il tema è la presentazione del nuovo Piano industriale 2025-2027, approvato dal CdA nelle scorse settimane, che ora si confronta con situazioni nuove e in una certa misura imprevedibili, anche sul piano geopolitico e macroeconomico. Un nuovo, impegnativo e ambizioso piano triennale in un contesto di così grave incertezza. La prima evidente ragione di incertezza è rappresentata dalla già citata offerta di scambio. Mi attengo ai dati oggettivi, evidenti a tutti: se avesse successo, tale offerta condurrebbe alla fusione della Banca Popolare di Sondrio in BPER, e quindi alla scomparsa della nostra banca come entità legale autonoma, con la conseguente impossibilità di realizzare il piano stesso. Si tratta dunque ora di assicurare ai soci una piena completezza d’informazione, e anche a questo serve la serata di oggi. Completezza d’informazione, e quindi capacità di compiere una scelta finale consapevole. L’offerta, infatti, è rivolta ai singoli soci della nostra banca. In ogni caso, noi abbiamo il dovere di amministrare la banca secondo il principio del “business as usual” e il nostro splendido personale ha il dovere di profondere, pur nell’oggettiva incertezza, il massimo impegno per assicurare che la banca continui a prestare al meglio i propri servizi e a presentarsi al mercato nelle migliori condizioni possibili».
Il Piano aziendale della banca, “Our way forward”, è stato presentato dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini.
«Nel piano industriale che ora vi racconterò – ha esordito - descriviamo come intendiamo mantenere vivo e al tempo stesso innovare il nostro modello di business e di servizio. Si tratta di un modello resiliente, che ha saputo restare fedele alla propria missione nel tempo e che, proprio per questo, ha dimostrato una notevole stabilità e capacità di resistenza, anche di fronte a eventi imprevedibili, e sono stati molti quelli che abbiamo sperimentato, anche nel recente passato. Raccontiamo come riteniamo di poter continuare a valorizzare questo modello, per restare fedeli alla nostra missione di sempre e, allo stesso tempo, continuare a competere efficacemente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA