Economia / Valchiavenna
Domenica 10 Luglio 2016
Il chilometro zero e le borse lavoro per le imprese locali
La sezione Confartigianato di Chiavenna cerca il dialogo con l’ente montano contro la crisi. «Centrale unica per appalti a livello mandamentale».
Chilometro zero per aiutare le imprese locali, borse lavoro per i giovani nelle botteghe e valorizzazione del turismo. Dopo il nuovo consiglio degli artigiani eletto a giugno, ecco il nuovo direttivo della Comunità montana e le aziende valchiavennasche puntano sul dialogo per difendersi dalla crisi. La sezione di Chiavenna di Confartigianato si rivolge all’ente guidato dal presidente Flavio Oregioni per ribadire la necessità̀ di valorizzare le imprese locali. Si parte da proposte concrete sugli appalti.
«La logica del chilometro zero rende merito a un comparto imprenditoriale manifatturiero artigiano e di servizi che in questi anni difficili ha saputo investire, mantenendo con fatica attivo un territorio e compiendo ogni sforzo per assicurare i livelli occupazioni anche nei casi in cui la pressione competitiva non lo consentiva - è l’analisi dell’associazione che riunisce 500 imprese con 1500 posti di lavoro -. Riteniamo possibile anche una valutazione sulla costituzione di una centrale unica degli appalti a livello mandamentale».
Entrando nel merito di altre possibili azioni legate allo sviluppo economico, le imprese si soffermano sul rapporto fra i giovani e il mondo del lavoro. «Proponiamo di valutare l’istituzione di borse lavoro per i giovani che manifestano la volontà̀ di avvicinarsi al mondo artigiano, soprattutto nelle botteghe di più̀ consolidata tradizione, per consentire la conservazione e la prosecuzione nel tempo di attività̀ artigiane a rischio di estinzione. Questo argomento si lega in maniera indissolubile alla formazione professionale e tecnica, che negli ultimi anni ha vissuto un declino e non sempre è stata affrontata con la necessaria determinazione a livello amministrativo e politico».
In tema di promozione territoriale, gli artigiani ritengono che ci siano ampie fette di territorio da valorizzare. «Si pensi in tal senso alle potenzialità delle due sponde fluviali del Mera, che con una programmazione di ampio respiro potrebbe completare l’offerta turistica. Un’azione che non può̀ essere condotta dalle singole amministrazioni comunali, ma che richiede un impegno a livello mandamentale».
L’attrattività̀ di un territorio alpino si lega al valore della sostenibilità̀ ed è̀ per questa ragione che le imprese del settore artigiano - legate in primis al comparto casa - si aspettano dagli enti locali, e quindi da un ente comprensoriale, un’attenzione e una sensibilità̀ particolare verso l’uso delle fonti rinnovabili. «In tal senso occorre che i Comuni possano contare sul pieno sostegno della Cm quando si vedono imposti vincoli burocratici e amministrativi».
Anche la competitività del territorio e delle imprese è al centro dell’attenzione, partendo soprattutto dai fattori che la condizionano. «Nel primo caso - aggiungono - troviamo senza dubbio le condizioni critiche in cui versa la situazione viabilistica, con pesanti ripercussioni sia per le imprese di autotrasporto sia per coloro che raggiungono la Valchiavenna per turismo. Non possiamo negare che la competitività̀ del territorio è stata fortemente compromessa negli ultimi anni, basti pensare alla segnaletica penalizzante nel nodo viabilistico del Fuentes. Ci sono le condizioni per alcune correzioni a posteriori, ma i tempi stringono».
«In Italia la ripresa non si vede e in Svizzera le opportunità per le nostre aziende si sono ridimensionate». Per il nuovo presidente della sezione di Chiavenna di Confartigianato, Andrea Lorenzini, 37 anni, attivo nel settore edile, il mandato inizia in un periodo carico di difficoltà.
Il comparto artigiano della Valchiavenna secondo la sede locale di Confartigianato imprese ha subito un costante calo del numero di imprese. Nel 2010 quelle iscritte erano 461. Sono scese a 459 nel 2011, a 442 nel 2012, a 433 nel 2013 e a 414 nel 2014. «Il comparto delle costruzioni e affini è il motore trainante dell’economia della valle e ha subito le perdite più rilevanti negli anni della crisi – premette Lorenzini nella sua analisi -. Recentemente, a livello globale, abbiamo assistito a una stabilizzazione, ma non c’è una vera e propria ripresa nei cantieri della zona. Purtroppo anche dalla Svizzera riceviamo segnali poco incoraggianti - aggiunge il neo presidente -. Rispetto al passato è molto meno semplice trovare spazio nei Grigioni per le nostre imprese, soprattutto quelle che si affacciano per la prima volta a quel mercato. Chiaramente non mancano le eccezioni positive».
Il ruolo di vicepresidente del gruppo va ad Antonio Carolli. Gli altri consiglieri della sezione locale sono Stefano Coldagelli (vicepresidente provinciale di Confartigianato), Fulvio Sciuchetti, Fabiano Scuffi (artistico),i Anna Triulzi (tessile), Vasco Dell’Anna (alimentari) Roberto Abram (edilizia), William Pedroni (legno), Paolo Succetti (marmi), Natale Turri (metalmeccanici) e Cinzia Rogantini (parrucchieri). «Abbiamo puntato, nei settori per i quali c’è stata l’opportunità, sul rinnovo – spiega a questo proposito il presidente -. Pedroni ha ventidue anni, Scuffi trenta. Con il contributo di giovani artigiani vogliamo affrontare le sfide del futuro».n
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