Economia / Sondrio e cintura
Sabato 10 Settembre 2016
Il “Buon consiglio” al Grappolo d’Oro
Vince quattro premi
Chiuro, il Grumello dell’azienda vinicola Ar.Pe.Pe. si è imposto nel concorso enologico provinciale. Riconoscimenti anche alle case La Castellina e Balgera.
Cala il poker l’azienda vinicola Ar.Pe.Pe di Sondrio: il suo Grumello “Buon consiglio”, annata 2007, ha sbaragliato gli avversari, vincendo non solo l’edizione numero quattro del concorso enologico provinciale dei vini valtellinesi “Il Grappolo d’Oro”, ma anche portandosi a casa altri tre premi.
Quello della commissione composta dai giornalisti locali - cinque le commissioni che, “al buio”, hanno valutato i 18 vini in gara -, stesso giudizio espresso dagli esperti dell’Onav, Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, così come per il gruppo degli enologi e dei viticoltori. Tutti e tre hanno giudicato migliore il “Buon consiglio”.
Preferenza, invece, al Sassella “Le Barbarine 2009” dell’azienda agricola La Castellina della Fondazione Fojanini dall’Ais, l’Associazione italiana sommelier, mentre la commissione dei ristoratori e consumatori ha premiato la”Riserva del Fondatore”, Valtellina Superiore del 2001 della casa vinicola Balgera.
Questa è la rosa dei premiati all’auditorium Valtellinesi nel mondo, cerimonia che si è tenuta mercoledì sera davanti ad una quarantina di spettatori. A fare gli onori di casa il sindaco del paese che, dopo aver ringraziato pubblicamente la Pro loco e la presidente Donatella Moretti, ha ricordato come il concorso, «non intenda essere una gara tra viticoltori - le parole di Tiziano Maffezzini -, ma un momento di confronto e un punto di riferimento per capire a che punto è la produzione».
Stando al parere di chi ha lavorato nelle commissioni, la più che buona qualità dei vini valtellinesi è in continuo crescendo: «Il Nebbiolo è un super vitigno - la sottolineatura di Alberto Zaccone, docente di Analisi sensoriale alla Cattolica di Milano che ha partecipato ai lavori - . Qualità è una parola grossa e può essere anche un termine equivoco. Innanzitutto c’è una qualità legale: per essere venduto un prodotto deve rispondere a una normativa. Poi c’è la qualità tecnica, ovvero garantire in primis nel vigneto che l’uva sia trattata nel migliore dei modi. Infine, il livello più importante: la qualità di mercato».
«È importantissima, perché se un vino legalmente apposto e tecnicamente ineccepibile, non piace, non viene comperato e questo non va bene. Faccio questa premessa, perché posso dire, a ragion “bevuta”, che ho riscontrato un indubbio progresso qualitativo nei vini di Valtellina, oggettivamente migliorati. Ci sono state alcune annate - riferendosi ai vini in concorso -, ad esempio 2001, 2007 e 2009, che mi hanno lasciato di stucco».
Tanto felice quanto imbarazzato per i riconoscimenti manifestati ad Ar.Pe.Pe, Emanuele Pelizzatti Perego, che insieme ai fratelli porta avanti l’azienda di famiglia, ha ringraziato: «Grande la soddisfazione, soprattutto per aver vinto con un Grumello, che, nelle sottozone, è sempre vissuto un po’ all’ombra di Sassella e Inferno; invece è una sottozona che ha diritto di essere nell’élite dei vini valtellinesi. Va anche detto che il 2007 è stata un’annata perfetta. Si poteva raccogliere l’uva ad occhi chiusi . Fu anche la prima annata di raccolta in cassette e di vinificazione in legno per tutti i nostri vini».
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