I numeri del Vinitaly: diecimila visitatori, stappate 2mila bottiglie

La rassegna ha confermato il successo della Valle. Prevostini: «Curiosità sempre più in crescita. Ora in vista di Expo lavoriamo a una campagna».

Una partecipazione organizzata, collaudata e produttiva, in termini di contatti stretti con gli operatori del settore, italiani e stranieri.

Il riferimento è al Vinitaly 2015, tenutosi fra domenica e mercoledì scorsi a Verona, che ha visto impegnate venti cantine vinicole valtellinesi coi loro prodotti a denominazione, Sforzato, Valtellina Superiore e Rosso di Valtellina. Nino Negri, Aldo Rainoldi, Mamete Prevostini, Plozza, Alfio Mozzi, Boffalora, Terrazzi Alti, Dirupi, Le Strie, Fay, Arpepe, Fratelli Bettini, Balgera Vini, Nobili, Marsetti Alberto, Triacca, Rivetti & Lauro, Pietro Nera-Caven, Faccinelli Luca e Menegola Walter.

Tutti dal 2009 a oggi concentrati nello Stand Valtellina, forte di 285 metri quadri, in cui le cantine singolarmente oppure a gruppi presentano i loro tre vini di punta in spazi caratterizzati dalla medesima immagine. «La stessa con cui ci siamo proposti anche sul mercato tedesco – spiega Marco Fay, vicepresidente del Consorzio tutela vini di Valtellina – in occasione del Pro Wein di Dusseldorf tenutosi dal 15 al 17 scorso, cui abbiamo partecipato in dieci sotto il nostro consueto “cappello” di “Nebbiolo delle Alpi”».

In entrambe le occasioni, peraltro, i produttori valtellinesi si sono distinti non solo nella sostanza, per il fatto di poter proporre un vino di carattere, nonché nella forma per esprimersi con un’immagine unica e d’impatto: soprattutto per saper catalizzare l’interesse degli estimatori. «Questo è il punto – sottolinea Mamete Prevostini, presidente del Consorzio -, ovvero che oggi i nostri prodotti non suscitano più solo curiosità, ma interesse per il prodotto in sé di nicchia e per il territorio da cui proviene. Davvero numerose, infatti, le richieste di informazioni sulla nostra terra, le sue tradizioni, la storia, i vigneti e ancor più la suggestiva visione creata dai 2500 chilometri di muretti a secco che possediamo. Ottima, infine, - precisa Prevostini – la collaborazione con Stefano Masanti, ristoratore di casa nostra, per il servizio reso in fiera, tale da consolidare l’immagine di un territorio ricco non solo di eccellenze enogastronomiche, ma anche di talenti, tanto in vigna quanto a tavola».

Se in quattro giorni si stima siano stati 10mila i visitatori dello Stand Valtellina al Vinitaly, per un totale di oltre 2mila bottiglie stappate, in parecchi hanno anche apprezzato le pietanze sfornate dalla vicina cucina Masanti.

«In passato proponevamo un piatto grande con sopra nove assaggi diversi – precisa Marco Fay -, ma capitava che alcuni cibi andassero a rovinare la bocca interessata ad apprezzare il vino. Allora abbiamo deciso diversamente, ovvero di proporre un unico piatto, diverso per i quattro giorni, dalle 12 alle 14 (taroz, stufato, orzata...), e, al di fuori di questo orario, bresaola con formaggio».

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