Economia / Circondario
Mercoledì 30 Ottobre 2024
I cani robot che piacciono a Bezos nascono dai progetti di un giovane
ingegnere di Calolziocorte
Cani robot che consegnano il latte in polvere per il bimbo, o la cena per l’intera famiglia direttamente a casa. O, ancora, che sorvegliano il perimetro di una zona industriale e, in caso di intrusioni o danni, lanciano l’allarme. Sono le due principali applicazioni dei cani robot che sta progettando la Swiss-Mile, start-up elvetica, co-fondata dall’ingegnere aerospaziale Giorgio Valsecchi, 32 anni, ex giovane talento della valle San Martino, ormai pienamente affermato. Dopo tre anni in un’azienda robotica in Giappone, insieme ad altri tre colleghi e a un professore del politecnico di Zurigo, ha fondato la Swiss-Mile. «La sfida che stiamo affrontando è quella della Embodied Intelligence - racconta - L’unione cioè dell’intelligenza artificiale con l’intelligenza motoria. La prima è software la seconda è hardware. Quello che stiamo provando a fare è inserire l’intelligenza semantica, tipo ChatGpt, all’interno di un robot che si muova e svolga compiti».
Valsecchi spiega che l’azienda, fondata nell’estate 2023, ha già risvegliato l’interesse degli investitori. Ad agosto, ha ottenuto 22 milioni da Jeff Bezos di Amazon e Sequoia Capital China, Armada investiment e altri. «Al momento siamo nella fase dei prototipi - prosegue - Paragonandoci all’industria automobilistica, potremmo essere la Ford del 1910». Tuttavia, i fondi arrivati ad agosto e la ricerca di ingegneri che si uniscano al team dimostrano che quello che la start-up svizzera sta facendo, piace. E parecchio. «Ci stiamo concentrando soprattutto su due settori - precisa l’ingegnere - In primo luogo, quello della sicurezza. I nostri cani robot potrebbero affiancare un team di guardie giurate. In questo settore, i costi continuano ad alzarsi e il personale scarseggia. Mancando i lavoratori, l’automazione diventa necessaria. Automazione che tuttavia non entrerebbe in competizione ma affiancherebbe le guardie stesse. In questo campo, l’applicazione è semplice perché i robot dovrebbero solo verificare se cambia qualcosa e, eventualmente, lanciare l’allarme».
«L’altro settore su cui puntiamo - aggiunge - è quello della logistica. L’e-commerce continua a crescere. La rete di distribuzione, tuttavia, è stressata perché ci sono bassi volumi e alta varietà costituita dai destinatari della merce. Il risultato è una gran quantità di persone che muovono pacchi tutto il giorno. Grazie a robot ad alta mobilità e intelligente, si potrebbero effettuare le consegne a casa. Vorremmo creare una infrastruttura del tipo di quella che oggi rende lo spostamento delle informazioni facile e leggero». Uno scenario futuristico ma neppure troppo. «Il nostro prodotto in beta sarà pronto nel 2025, per pochi selezionati clienti che vogliono aiutarci a migliorarlo. In un periodo tra i cinque i dieci anni, tuttavia, soprattutto in aree densamente popolate, le consegne robotizzate diventeranno realtà».
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