Economia / Valchiavenna
Venerdì 02 Marzo 2018
«Grappa dei grapat? Unendo le forze
progetto possibile»
Francoli, imprenditore della Valle Spluga, sostiene la proposta del sindaco di Campodolcino. «Si tratterebbe della prima distilleria comunale in Italia».
«La grappa dei grapat? Unendo le forze, ce la possiamo fare». Enrico Francoli, imprenditore dell’omonima distilleria di Ghemme in provincia di Novara, non ha dubbi: la proposta del sindaco Enrica Guanella, che punta sulla realizzazione di una distilleria comunale a Campodolcino, merita di essere portata avanti.
Mentre il Comune lavora per definire il progetto, reperire i finanziamenti e identificare la location - si pensa a una piccola struttura nel cuore della frazione Corti -, ecco il sostegno di una delle più importanti società fondate da imprenditori della Valle Spluga.
La Valle Spluga è la patria dei “grapat”, produttori che per secoli hanno operato in varie regioni del Centro-Nord. «Quest’idea nasce da un viaggio in aereo di mio cugino Alessandro Francoli, presidente della società - racconta Enrico Francoli -. Un articolo della rivista di EasyJet era dedicato a un paese in Scozia rimasto senza distilleria. Tutta la popolazione unì le forze per crearne una comunale. Il pensiero è andato subito a Campodolcino. Perché non realizzarne una anche lì?»
I Francoli hanno condiviso quest’idea con la giunta comunale, che intende realizzare questa struttura con uno scopo didattico e turistico, ma anche per creare alcuni posti di lavoro attraverso la vendita della grappa “made in Campodolcino”.
«Ne abbiamo parlato con il sindaco Guanella e il suo interesse è stato elevato. Ora speriamo di poter condividere questo progetto con tutti i nostri colleghi distillatori, in ricordo e in onore dei nostri antenati originari della Val San Giacomo. Se si riuscisse a poter contare almeno su alcuni quintali di vinacce da parte di ogni azienda, potrebbe essere possibile produrre la grappa della distilleria comunale. La grappa dei grapat». Sono passati quasi cent’anni dalla fondazione della distilleria Francoli a Ghemme, ma il legame con la “Val di giust” è ancora molto profondo. E non è casuale. Enrico è figlio di Augusto Francoli, protagonista nell’azienda di famiglia e vicesindaco di Campodolcino - dove aveva deciso di vivere dopo il raggiungimento dell’età della pensione - fino al 2009.
A otto anni dalla sua scomparsa, molti convalligiani ne ricordano la straordinaria figura umana e professionale. Nell’ambito della grappa, i Francoli al Muvis e più in generale in paese hanno supportato vari progetti, ad esempio presentazioni di libri e degustazioni come il “Grapìn a Candulscin”.
«Stiamo parlando di un prodotto che ricorda la nostra valle a noi e tutti gli altri distillatori originari di questa zona. Siamo operativi in altri territori d’Italia da molto tempo, ma il nostro cuore continua a battere lassù. Sarebbe bello trasferire le esperienze di tutti in un prodotto unico, insieme ai suoi sapori e alle storie che racconta. Questa grappa potrebbe essere venduta per rendere sostenibile quest’esperienza e far conoscere la Valle».
Unire idee e competenze rappresenterebbe un valore aggiunto per la “grappa dei grapat”. «Il lavoro di squadra è fondamentale. Si tratterebbe della prima distilleria comunale d’Italia: una particolarità di cui andare fieri». Il convinto sostegno a questo progetto da parte delle Distillerie Francoli non è casuale. L’ideazione di nuove esperienze capaci di coniugare la storia aziendale con l’innovazione fa parte del Dna dell’impresa. Una società che a Ghemme nello showroom Casa Francoli realizzato con pietra della cava di Isola non si è limitata a quello che storicamente è stato il cuore del business: la grappa.
Nel 2017 Distillerie Francoli ha fatturato 14milioni di euro, di cui 10 milioni in Italia e il resto all’estero. La produzione ammonta a due milioni di bottiglie, di cui 700mila di grappa. Inoltre a Saint Marcel in Valle d’Aosta la società di Ghemme si occupa della distilleria di montagna La valdotaine. Le iniziative dei Francoli hanno portato i sapori d’Italia anche molto più lontano. Alcuni esempi sono la divisione Francoli Usa, un ristorante a Los Angeles e aziende di distribuzione in Oceania (dov’è attiva la Thirsty Camel).
Tornando a Ghemme, in paese opera la Francoli energia. Complessivamente il fatturato ammonta a 30 milioni di euro. Sempre nel Comune dove ha sede la società, con la famiglia Ponti - proprietaria della società leader in Italia nella produzione di aceti e verdure conservate - Francoli porta avanti l’attività della storica cantina Torraccia del Piantavigna.
Si tratta di un’azienda che da dieci anni conquista i Tre bicchieri del Gambero rosso con le varietà Ghemme e Gattinara. Oltre ad Alessandro ed Enrico Francoli (che si occupa di vendite e acquisizione di materiale per la centrale elettrica della società), in azienda sono attivi Alberto (responsabile commerciale), Roberto (amministratore delegato) e Andrea (responsabile della qualità).
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