Economia / Valchiavenna
Martedì 03 Novembre 2015
Frisia ormai deserta: «Tempo delle favole finito da un pezzo»
Si è già deciso di passare alla mobilità. «ora saranno chiesti almeno gli ultimi tre stipendi e il trattamento di fine rapporto al fondo dell’Inps»
L’asta di inizio settembre è andata deserta, ma ora è deserto tutto lo stabilimento. Per l’azienda di acque minerali Frisia di Santa Croce di Piuro è l’autunno più difficile. Basta uno sguardo sulla fabbrica, lo storico “birrificio” che da ormai quattro anni è in crisi e dal 2014 non produce più né Bernina, né Frisia, per osservare una situazione estremamente triste. Sotto la statale 37, fra Borgonuovo e Santa Croce, tutto tace. Il via vai di tir e camioncini che si osservava in passato è terminato ormai da un pezzo, l’unico furgone con il marchio Frisia è fermo e sembra essere quasi un relitto che affonda nell’asfalto del piazzale. Il cancello è chiuso e in un angolo sono state ammucchiate alcune casse piene di bottiglie vuote di vetro. Per i sedici dipendenti – già messi a dura prova dai ritardi nel pagamento degli stipendi e dal fallimento dell’azienda che per molti è arrivato a pochi anni dalla pensione – la situazione è complicatissima. Nessun imprenditore ha voluto mettere sul tavolo 4,5 milioni di euro per rilevare un’azienda chiusa, con le bottiglie sparite da mesi dagli scaffali dei supermercati. «Il tempo delle favole è finito da un pezzo – rileva dalla Flai-Cgil il segretario provinciale Vittorio Boscacci -. Premesso che i lavoratori e i loro rappresentanti sono sempre stati consapevoli delle potenzialità di quest’azienda, tanto che siamo saliti in cima alle sorgenti per ribadirlo, dobbiamo rilevare che la realtà attuale è molto amara». L’aspetto che lascia più perplessi sindacati e lavoratori è la questione della cassa integrazione richiesta da maggio ad agosto. «Probabilmente non verrà approvata dalla Regione per questioni burocratiche. A questo punto, per evitare di fare perdere ulteriori somme a operai e impiegati, si è deciso di passare alla mobilità».
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