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Giovedì 13 Marzo 2025
Frana di Chiareggio, sì alla richiesta di rito abbreviato per il sindaco di Chiesa e gli altri imputati
Sondrio
Terzo atto, questa mattina in Tribunale a Sondrio, dell’udienza preliminare relativa ai fatti di Chiareggio del 12 agosto 2020, che portarono alla morte di tre persone travolte dai sassi e dal fango precipitati dal torrente Nevasco.
Il giudice per le udienze preliminari, Fabio Giorgi, ha accolto la richiesta di rito abbreviato avanzata dagli avvocati difensori degli imputati, il sindaco di Chiesa in Valmalenco, Renata Petrella, i suoi predecessori, Miriam Longhini, Christian Pedrotti e Fabrizio Zanella, e l’ex responsabile dell’ufficio lavori pubblici dell’Unione dei Comuni lombarda della Valmalenco, Elio Dioli.
La discussione è stata fissata per giovedì 25 settembre prossimo e in quella sede si entrerà direttamente nel merito della complessa vicenda strettamente, però, sulla base degli attuali atti processuali. Non potranno essere ammesse altre fonti di prova, documenti o testimonianze.
Il procedimento si svolgerà a porte chiuse, alla presenza degli imputati e delle parti offese, che hanno chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile, ovvero i genitori di una delle vittime, Alabama Guizzardi, di Besnate (Varese), morta a soli 10 anni e nel giorno del suo compleanno, rappresentati dall’avvocato Ettore Franzi, del foro di Verbania, e sempre presenti alle udienze e Leo Pasqualone, cinque anni all’epoca dei fatti, l’unico scampato alla tragedia ed estratto vivo anche se in gravi condizioni dall’abitacolo dell’auto su cui viaggiava con i genitori, entrambi morti, e con Alabama. A rappresentare il piccolo Leo, che oggi ha 10 anni, è l’avvocato Paolo Patacconi del foro di Verbania, che procede in tandem col collega Franzi. E al quale abbiamo chiesto se il fatto che si proceda con rito abbreviato rappresenti un male o un bene per le parti offese.
«Per noi va bene così - dice Paolo Patacconi - perché significa che i tempi del giudizio si accorciano e noi abbiamo bisogno di avere una sentenza favorevole in breve tempo. Quanto al fatto che ci si debba basare, poi, solo sugli atti senza poter proporre altre fonti di prova, anche questo non ci preoccupa perché pensiamo che le prove dell’accaduto siano già negli atti».
Soddisfatti, a loro volta, gli avvocati difensori degli imputati, Francesco Romualdi per Renata Petrella, attuale sindaco, presente ieri in aula con gli assessori Andrea Parolini e Emanuele De Luca, e Gino Ambrosini per tutti gli altri, per i quali era fondamentale che a giudicare fosse il giudice Fabio Giorgi.
«Uno dei motivi principali per cui abbiamo optato per il rito abbreviato è la competenza e la professionalità del giudice Giorgi - dice Gino Ambrosini -. Vogliamo che sia lui ad esprimersi in ordine a questa causa e col rito abbreviato siamo certi che se ne occuperà lui».
Prima verrà sentito il pubblico ministero, Stefano Latorre, titolare del poderoso fascicolo in cui i reati ipotizzati sono di omicidio colposo, disastro colposo e mancata osservanza delle disposizioni del piano stralcio per l’assetto idrogeologico di Chiesa, poi le parti civili, quindi le difese degli imputati per cui «il procedimento dovrebbe chiudersi entro il 2026», dice l’avvocato Francesco Romualdi.
Questa mattina, in aula, affiancato da un’altra collega, Cristina Pastorino, del foro di Milano, indicata quale rappresentante del Comune di Chiesa, chiamato in causa nell’ultima udienza del 28 novembre scorso quale responsabile civile dell’accaduto. Le parti offese avevano chiesto che venisse chiamato in causa anche il Comune e il giudice ha deciso in questo senso anche se, ora, ex articolo 87 ultimo comma del codice di procedura penale, l’avvocato potrebbe chiedere l’esclusione del Comune dal procedimento penale proprio in ragione del ricorso al rito abbreviato. Nella prossima udienza, probabile, questa richiesta verrà avanzata, poi sarà il giudice a decidere.
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