Economia / Merate e Casatese
Mercoledì 10 Luglio 2024
Fotovoltaico, nel Lecchese sono 8.400 gli impianti
Ogni 1.000 abitanti ci sono circa 25,3 impianti. Insieme a Monza e Como è tra quelle con il numero più basso della media kW/impianto
Nel Lecchese, sono 8.455 gli impianti fotovoltaici, ossia impianti elettrici costituiti essenzialmente dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. Significa che ogni 1.000 abitanti ci sono circa 25,3 impianti, nella nostra provincia, che risulta essere – insieme a Monza e Como - tra quelle con il numero più basso della media kW/impianto: più questa è bassa più su quel territorio si realizzano impianti di taglia piccola, indicativamente l’installatore è più civile che industriale. La potenza media degli impianti lecchesi è di 104 MWp, con una media di 0,31 kW per abitante, 10,5 impianti per chilometro quadrato e 129,1 kW per chilometro quadrato.
«In Lombardia, tra le province con il numero più alto di impianti, ogni 1.000 abitanti, svettano invece le province agricole e meno antropizzate – osserva l’ingegnere Renato Ornaghi, ceo di Energy Saving Management Consultants - Brescia (44,2), Cremona (43,7) e Mantova (42). Le stesse province primeggiano anche per quanto riguarda il dato kW/abitante: nelle province agricole e meno antropizzate è infatti più facile fare grandi impianti. Molto interessante anche il dato della provincia di Monza e della Brianza, i cui impianti fotovoltaico sfruttano il più possibile il territorio, in ottica rinnovabile. Il dato di Monza e Brianza è otto volte quello della provincia di Pavia, quanto al numero di impianti per chilometro quadrato e ai kW/kmq».
A destare grande successo, nel Lecchese, sono poi le Comunità energetiche rinnovabili, le Cer. Anche se, segnala Ornaghi, «all’atto pratico, burocraticamente, può essere complicato dare vita a queste realtà e qualcuno si fa intimorire, da questo punto di vista. Ma grazie a Gse abbiamo ricevuto una mano gigante».
Proprio nei giorni scorsi, peraltro, è stato dato il via libera da Gse (Gestore dei Servizi energetici) alla piena operatività di quella che è storicamente la prima Comunità Energetica brianzola, nonché la seconda in assoluto in Lombardia: finalmente operativa è la Comunità Energetica monticellese Monticello Green Hill. Costituitasi nel dicembre 2021, immediatamente dopo la pubblicazione del Decreto 199/202, sono purtroppo stati necessari oltre due anni e mezzo per arrivare alla pubblicazione nel 2024 del Decreto attuativo e delle regole del GSE, che di fatto hanno dilatato oltremodo i tempi di un’iniziativa green pionieristica. Fa il punto della situazione proprio il presidente della Comunità Energetica di Monticello Brianza, Ornaghi: «Eravamo giunti al paradosso normativo che, pur essendo la nostra di fatto la prima Comunità nata dopo il Decreto 199/2021, c’era il rischio concreto che l’attivazione operativa ci fosse preclusa per un mero cavillo del nuovo Decreto 414/2024, vanificando così tutto il lavoro svolto. Devo davvero ringraziare al riguardo il GSE, in particolare nelle persone del presidente calolziese Paolo Arrigoni e del suo Staff CER, che hanno preso davvero a cuore la questione e risolto positivamente il problema di una nostra potenziale esclusione, la qual cosa davvero sarebbe stata una piccola ingiustizia».
Nata con il supporto tecnico/normativo della Energy Saving Spa di Monza, la Comunità Energetica Monticello Green Hill ha giuridicamente la struttura di una associazione senza scopo di lucro, formula questa che ha il grande vantaggio di ridurre quasi a zero i costi gestionali e di garantire la massima flessibilità alla crescita della compagine. La necessità di far crescere il numero dei membri attivi è di fatto la priorità per i prossimi mesi.
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